Nella cornice dello Stadio do Dragão di Porto, in Portogallo, alla presenza di 12.000 spettatori, il Chelsea di Thomas Tuchel ha sconfitto i rivali del Manchester City di Pep Guardiola per 1-0, grazie a una rete del centrocampista tedesco ventunenne Kai Havertz. Oltre alla gloria sportiva e calcistica per aver vinto la principale competizione europea per la seconda volta nella sua storia, il Chelsea può godersi anche i vantaggi economici che la vittoria di un tale trofeo porta con sé. Vediamo quanto incassa il vincitore della Champions League.
Il montepremi totale che la UEFA destina alla Champions League si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, che ovviamente devono essere divisi tra tutte le squadre partecipanti in base a diversi criteri.
Solo per l’accesso ai gironi le squadre partecipanti guadagnano circa 15,25 milioni di euro. In seguito, per ogni partita vinta all’interno del girone si guadagnano 2,7 milioni di euro, che scendono a 900.000 euro nel caso di pareggio. La qualificazione agli ottavi di finale genera incassi per 9,5 milioni, l’accesso ai quarti 10,5 milioni, la qualificazione alle semifinali circa 12,5 milioni di euro. Infine, la qualificazione alla finale porta nelle casse dei club circa 15 milioni di euro, a cui se ne aggiungono altri 4 in caso di vittoria. Oltre a questi introiti bisogna contare anche il guadagno relativo al coefficiente UEFA, calcolato proporzionalmente ai risultati sportivi degli ultimi dieci anni.
Non c’è quindi una risposta precisa alla domanda, poiché il guadagno dipende dalla squadra in questione. Per quanto riguarda il Chelsea, in seguito alla vittoria, il guadagno totale dovrebbe aggirarsi intorno ai 110, 37 milioni di euro. Una cifra astronomica e una boccata d’ossigeno per le casse del club, soprattutto dopo la crisi che ha colpito il mondo del calcio generata dalla pandemia.
Non bisogna dimenticare che oltre a questi soldi, il Chelsea, così come qualsiasi altro club, ne incasserà altri grazie ai vari sponsor e al merchandising.
A causa della pandemia da Covid-19, con la conseguente chiusura degli stadi, il mondo del calcio europeo è entrato in crisi. I club più importanti e blasonati sono anche tra quelli più indebitati e hanno particolarmente sofferto il crollo dei ricavi, così come moltissimi altri settori. È principalmente per questo motivo che 12 top club storici europei, tra cui Inter, Milan e Juventus, ad aprile si sono organizzati per formare la cosiddetta Superlega, poi subito naufragata.
Rispetto ai 2 miliardi di euro totali in palio nella Champions League, che corrispondono a poco più di 60 milioni di euro per club in media, la Superlega avrebbe garantito guadagni decisamente superiori. Si stimava infatti che si potesse arrivare a 3,5 miliardi di euro annui, che divisi al massimo tra 20 club avrebbero costituito un guadagno medio ci circa 175 milioni di euro per squadra. Ciò sarebbe stato possibile soprattutto ad un aumento dei diritti televisivi e ad altri incassi legati al merchandising, biglietti e sponsorizzazioni varie.
Come riportato sopra, si stima che i Blues incasseranno più di 110 milioni di euro in qualità di campioni d’Europa. Il Chelsea era tra i fondatori della Superlega, ma vi è uscito dopo poco tempo in seguito alle minacce di UEFA e FIFA. La squadra londinese nel 2020 ha chiuso il bilancio con un profitto di 32,5 miliardi di sterline, sebbene abbia avuto una contrazione dei ricavi scesi da 446,7 milioni di sterline a 407,4. La vittoria della Champions League e i conseguenti ricavi non faranno altro che migliorare la situazione finanziaria dei Blues. Una vittoria in questa competizione servirebbe alle squadre italiane che hanno sofferto moltissimo la crisi e hanno dei debiti monstre a cui far fronte.