Arriva come una doccia fredda l’annuncio della Disney di voler chiudere tutti i negozi fisici in Italia. Nel nostro Paese se ne contano 15 sparsi un po’ ovunque da nord a sud. I lavoratori che, conseguentemente, rischiano di perdere il proprio posto di lavoro sono ben 233.
Nel comunicato stampa pubblicato sul sito della FILCAMS CGIL si legge che
La direzione societaria ha comunicato alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di voler chiudere tutti i negozi sul nostro territorio. Più di 230 i dipendenti occupati nei circa 15 punti vendita, sono ora con il fiato sospeso per la terribile e inaspettata notizia, peraltro arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso.
Parrebbe quindi che a seguito della messa in liquidazione della società non si sia trovato il tempo per comunicare con sufficiente anticipo le decisioni prese ed intavolare quindi una discussione tra le parti. Per questo motivo quindi, i lavoratori da un giorno all’altro hanno visto il proprio posto di lavoro compromesso.
Dopo la nota inviata ai sindacati, la società ha inviato una comunicazione interna ai 233 lavoratori invitandoli al silenzio stampa e quindi a non rilasciare interviste ai giornalisti. Una comunicazione al quanto singolare arrivata all’indomani dell’inattesa informativa sulla chiusura dei 15 store italiani.
Nella giornata del 25 maggio i Sindacati hanno indetto uno sciopero di otto ore. Quattro ore indette a livello territoriale con i sit in di protesta davanti ai punti vendita ed ulteriori quattro ore di sciopero da organizzare a livello nazionale. Inoltre, sempre dal comunicato stampa della FILCAMS CGIL si apprende che:
Si attende ora la ricezione della procedura di licenziamento collettivo paventata dalla direzione societaria che, oltre a chiarire i dettagli della presenza in Italia, aprirà la fase di confronto sindacale prevista dalla normativa italiana. I sindacati tenteranno di percorrere la strada della cessione delle licenze, di definire un accordo sull’incentivo all’esodo volontario e di attivare percorsi di politiche attive volte alla ricollocazione dei lavoratori. Una sfida epocale. La crisi pandemica continuerà a produrre effetti nefasti per lungo tempo.
Per poter ricercare le ragioni di queste chiusure dobbiamo tornare indietro al dicembre 2019. Nonostante la società non abbia ancora motivato le ragioni che l’abbiano spinta a voler chiudere i negozi fisici, sembrerebbe che la pandemia abbia aggravato così tanto le casse degli stores da costringere i “piani alti” ad optare per la soluzione più drastica: la chiusura.
Difatti, così come tantissime altre realtà appartenenti a settori merceologici diversi, anche i negozi di gadget della Disney son stati costretti ad abbassare le serrande ad intermittenza per oltre un anno. Questo, aggiunto anche allo scarso movimento di turismo presente nelle città in quest’ultimo anno, non ha fatto che aggiungersi alla catena di eventi negativi che hanno caratterizzato il 2020.
Sembra infatti che i Disney Stores stiano chiudendo le proprie sedi un po’ in tutto il mondo. Infatti, pare che entro il 2021 saranno chiusi 60 stores in Nord America. Chiusure dovute ad un cambio di strategia. La Disney ha deciso di puntare tutto sull’e-commerce considerati i costi minori che derivano dall’utilizzo delle piattaforme digitali rispetto a quelle fisiche.