La tecnologia blockchain continua ad espandersi tra i vari segmenti di mercato, prendendo sempre più piede da diversi anni a questa parte. Una nuova start-up lanciata da due italiani entra nel mercato, fiduciosa della mission per cui è nata: Digital Gold.
Digital Gold è una startup lanciata dagli imprenditori Davide Malaguti e Mauro Andriotto, incentrata nel B2B (businnes to businnes) e localizzata nel quadro fintech. Concepita agli albori del 2019, la startup mira a creare un marketplace per foraggiare gli scambi tra utenti preselezionati, al fine di migliorare comunicazioni tra professionisti del settore e incrementare il volume di transazioni tra imprese e imprenditori. Sviluppata sulle basi della tecnologia blockchain, la piattaforma e-commerce garantisce l’utilizzo di token per rendere sicure e trasparenti le transazioni B2B tra utenti, creando a tutti gli effetti un mercato di scambio diretto e regolamentato.
Il modello di business su cui si fonda Digital Gold è un connubio tra una “piazza” designata a creare matching tra domanda-offerta in modo rapido ed efficiente e una piattaforma di trading che offre possibilità di detenere token per incrementare il portafoglio degli utenti, puntando sul possibile apprezzamento delle diverse valute presenti e con possibilità di scambio tra queste. Sarà quindi possibile investire sia in Utility Token, utilizzati per scambiare beni e servizi, sia in Security Token, che potranno far parte del portfolio degli utenti. Si presenta così l’e-commerce, premettendo di essere:
<<… un ecosistema interno, sicuro, univoco e affidabile, basato sul consenso dei suoi utenti e sulla loro volontà di beneficiare dello scambio di beni e servizi che possono essere reperiti sulla piattaforma. Questo sistema contribuisce allo sviluppo dell’ecosistema, attraverso l’accesso di persone e aziende, che ne fanno parte >>
La piattaforma presenta i settori strategici su cui gli utenti potranno effettuare scambi, comprendendo mercati eterogenei come il lusso, immobili, viaggi e cibo. Insomma, l’attrattiva per gli utenti punta ad essere su larga scala.
Il possesso dei token DG, emessi al momento dell’iscrizione alla piattaforma e necessari per accedere al marketplace, dovrà essere inizialmente pari al 5-7% rispetto all’ultimo fatturato dichiarato da ogni nuovo membro. Gli utenti potranno in seguito posizionare presso le vetrine personali i prodotti e servizi offerti e quindi iniziare le contrattazioni. Digital Coin usufruirà di un sistema basato su tecnologia Stark Data Chain, sviluppato da Adamantic, un’infrastruttura cloud generalmente usata per facilitare e rendere agevole l’utilizzo della blockchain per le società; sistema che permetterebbe sicurezza dei dati, crittografia e l’utilizzo facilitato degli smart contract.
L’idea di un marketplace preselezionato, in cui confluiscono realtà e persone con chiare necessità e bisogni, risulta essere un esempio perfetto di evoluzione di uno strumento spesso ostracizzato e non visto di buon occhio, come la Blockchain. Regolamentare un mercato non regolamentato risulta inevitabilmente arduo; ciò non deve però bloccare la nascita di nuovi modi, trend ed usi, specie quando i detrattori richiedono standard particolari e gli utilizzatori finali sentono il bisogno di interfacciarsi con nuovi strumenti, metodologie e modelli.
In un momento storico in cui la digitalizzazione di servizi, adempimenti pubblici e privati trova la sua massima espressione, permettere a fornitori, imprese e liberi professionisti di accedere a una piattaforma che consenta un rapido incontro con le loro esigenze e renda facili e trasparenti gli scambi, dovrebbe portare a rivalutare alcuni pensieri. Considerare le crypto currencies come un investimento a lungo termine e non come banale bolla speculativa – sottintendendo un livello di conoscenza minimo e considerando che è un mercato giovane, ma non troppo – potrebbe rispondere all’esigenza più o meno marcata di avere a disposizione nuovi strumenti finanziari con cui operare, ampliando la libertà di scegliere “come e in che modo“.