Neuralink fa videogiocare una scimmia solo con il pensiero: la nuova scommessa di Musk

Neuralink, società che si occupa dello sviluppo di interfacce neuronali fondata dal CEO di Tesla Elon Musk, ha recentemente pubblicato un video su YouTube in cui una scimmia di tipologia macaco chiamata Pager gioca ad un videogame avvalendosi solamente della propria mente. Controlla infatti il tutto tramite la propria attività celebrale, senza muovere alcun muscolo né utilizzare un qualsiasi joypad.

Neuralink - Elon Musk's tweet
Neuralink – Elon Musk’s tweet

“Una scimmia sta letteralmente giocando a un videogioco telepaticamente usando un chip cerebrale”

Elon Musk


La nuova scommessa di Musk

Fondata quasi quattro anni fa, Neuralink ha da poco più di un anno svelato il dispositivo microscopico che è stato (e sarà) oggetto dei suoi studi/sforzi. Tramite un foro di circa 8 mm nel cranio, si proporrà di impiantare un chip collegandolo al cervello attraverso fili più sottili di un capello, che saranno tuttavia in grado di trasportare un numero maggiore di dati e includeranno fino a 3.072 elettrodi per matrice. Oltre a sviluppare questo sistema, l’altra enorme sfida della nuova scommessa di Musk sarà una macchina in grado di incorporare chip e fili automaticamente. Questo allo scopo di ridurre al minimo il margine di rischio per la salute e le funzionalità cerebrali: secondo le intenzioni del magnate, sarà infatti un robot a svolgere l’operazione, sotto la guida di un neurochirurgo.

Dispositivo Neuralink
Dispositivo Neuralink

Il recente test di Neuralink

L’esperimento più attuale di Neuralink ha avuto come tester Pager, un macaco di nove anni, a cui sono stati posizionati due dispositivi Neuralink su ciascun lato del cervello circa sei settimane addietro l’esperimento. Durante tale lasso di tempo, il primate ha imparato ad utilizzare un comunissimo joypad per spostare, in uno schermo, un cursore su alcuni obiettivi prestabiliti in cambio di frullati al gusto banana ingurgitati tramite cannuccia (leggasi esperimenti del comportamentista B. F. Skinner sul rinforzo positivo e negativo). Nel mentre, i dispositivi “Link” dell’azienda hanno registrato l’attività neuronale di Pager fin tanto che interagiva con il computer: tutto possibile grazie agli oltre 2.000 minuscoli fili impiantati nelle regioni della sua corteccia motoria che coordinano i movimenti cervello-braccio-mano. Questi dati sono stati quindi inseriti in un “algoritmo di decodifica” allo scopo di prevedere i movimenti della mano pensati da Pager in tempo reale, un machine learning. Infine, effettuata la calibrazione del decodificatore, la scimmia è stata in grado di usarlo per spostare il cursore dove voleva andasse, invece di fare affidamento sul joypad.

Gli obiettivi di Neuralink

Avente sede nella Baia, in San Francisco, Neuralink si pone lo scopo di aumentare la velocità con cui le informazioni fluiscono da un cervello umano ad una macchina. Sebbene la tecnologia sia ancora agli arbori, Musk spera che i propri dispositivi consentano il prima possibile agli esseri umani paralizzati di usare le proprie menti per azionare macchine. Giovedì scorso, il CEO di Tesla ha affermato come il primo prodotto Neuralink consentirà ad un uomo paralizzato di usufruire -tramite la mente- di uno smartphone più velocemente di un normodotato che si avvale dei pollici.

Per illustrare il ritmo incessante del progresso nell’intelligenza artificiale, l’innovatore – che crede che l’intelligenza artificiale alla fine supererà quella umana – ha indicato, in una diretta ClubHouse, alcune scoperte fatte in laboratori di ricerca quali OpenAI, di cui è co-fondatore, e DeepMind, società londinese acquisita da Google nel 2014 e di cui è stato uno dei primi investitori. Ha aggiunto inoltre come le persone siano in effetti già “cyborg” in quanto hanno un “livello digitale” terziario grazie a telefoni, computer e applicazioni.

“Con un’interfaccia neurale diretta, possiamo migliorare la larghezza di banda tra la corteccia e il livello terziario digitale di molti ordini di grandezza. Direi probabilmente almeno 1.000, o forse 10.000, o più.”

Elon Musk