I siti e le pagine che popolano il web vengono create mediante codici scritti tramite appositi linguaggi di scripting; tra quelli più comuni e maggiormente utilizzati c’è il PHP, un software libero lanciato per la prima volta nel 1995. Le versioni più recenti (8.0.3 e 7.4.16) sono state rilasciate a marzo 2021.
Come si legge sul sito ufficiale del software, PHP è un acronimo ricorsivo per “Hypertext Preprocessor”, ossia “preprocessore di ipertesti”. Questo linguaggio può essere utilizzato per sviluppare una vasta gamma, benché venga impiegato principalmente per creare applicazioni lato server (come ad esempio pagine web dinamiche). Non a caso, il PHP viene definito come linguaggio “server-side”, in quanto consente al server in cui risiede di decodificare le richieste inviate da un dispositivo (o client), così da inviare una risposta sotto forma di altro codice (come ad esempio una pagina HTML).
Per quanto riguarda le caratteristiche principali del linguaggio, il PHP ha una sintassi per certi versi simile a quella del C, benché vi siano numerose differenze tra i due software. Mentre quest’ultimo presenta una tipizzazione molto forte, il PHP si caratterizza per una tipizzazione debole; in aggiunta, supporta più paradigmi (compreso quello object-oriented) ma non i puntatori né gli array di dimensioni fisse. In aggiunta, il linguaggio è in grado di interagire con la maggior parte dei sistemi di gestione dei database (DBMS) e può essere installato su svariati sistemi operativi, da Windows a macOS, passando per Unix.
Chi si approccia a questo linguaggio, potrà cominciare a sviluppare in PHP in maniera molto semplice; la predisposizione dell’ambiente di lavoro, infatti, richiede pochi elementi: oltre al software, sono necessari un web server (Linux, Apache o altri), un editor di testo, un browser per navigare in internet e un gestore di database. Il PHP viene installato tramite diversi software: ad eccezione di WAMP, girano tutti sia su Windows che su Mac.
All’interno di un codice scritto in PHP è possibile creare numerosi elementi, ciascuno contrassegnato da specifici tag di apertura e chiusura. Le variabili, ad esempio, sono ricomprese all’interno del simbolo del dollaro ($) mentre le stringhe sono delimitate da una coppia di apici, singoli o doppi. Come nei linguaggi C e PERL, anche il PHP prevede che ogni istruzione venga terminata con un punto e virgola alla fine di ogni frase (compreso automaticamente nel tag di chiusura del linguaggio). Gli array, invece, sono gestiti come mappe associative, ossia come un elenco di chiavi legate ad uno stesso valore di riferimento. Le funzioni, altro elemento che può essere scritto in PHP, possono includere sia parametri fissi sia valori opzionali.
Avere un’adeguata conoscenza del linguaggio PHP rappresenta un requisito fondamentale per chi ha intenzione di intraprendere una carriera da programmatore, una tra le figure professionali più ricercate in ambito informatico. Ci sono diversi modi per apprendere caratteristiche e funzionalità del linguaggio PHP; quello più comune consiste nell’intraprendere una carriera universitaria, scegliendo un corso di laurea che includa corsi inerenti ai linguaggi di scripting. Questa opzione consente, nel giro di qualche anno, di diventare un web developer con una buona padronanza di base. In alternativa, è possibile optare per una soluzione diversa, ossia un percorso formativo mirato come il corso PHP erogato da Puntonetformazione. Una scelta di questo tipo consente di usufruire di un insegnamento che coniuga teoria e pratica e offre una formazione mirata, certificata da un attestato rilasciato al termine delle lezioni. Poiché si tratta di una competenza professionale, è sconsigliabile cimentarsi in tentativi da autodidatta: senza una certificazione valida, è quasi impossibile comprovare le proprie capacità in ambito lavorativo, soprattutto rispetto ad una concorrenza più qualificata.