Contratto metalmeccanici: aumento in busta paga in vista
Riforma storica dell’inquadramento nei contratti dei metalmeccanici. Previsti un aumento in busta paga 112 euro sui minimi al V livello e l’eliminazione del primo livello. Dopo quattro giornate di trattative in plenaria sono stati sciolti prima i nodi normativi, poi quelli economici per il contratto che vigenza gennaio 2021 – giugno 2024.
Gli aumenti saranno pagati in quattro tranches: giugno del 2021 i primi 25 euro, poi a giugno 2022 altri 25 euro, quindi a giugno 2023 ulteriori 27 euro, e infine a giugno 2024 l’ultima quota di 35 euro.
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Tutti i dettagli del contratto metalmeccanici
Il contratto nazionale di lavoratori dei metalmeccanici ha subìto un importante aggiornamento. L’intesa tra Federmeccanica- Assistal e Fim, Fiom Uilm ha portato a:
- aumento in busta paga di 112 euro sui minimi al V livello;
- 100 euro di aumento al terzo da distribuire in 4 tranche:
- a questi si aggiungono i 12 euro di Ipca sui minimi dal giugno 2020 per effetto dell’ultrattività dovuta al contratto precedente;
- Allungata al giugno 2024 la vigenza contrattuale portata di fatto a 4 anni e mezzo;
- Confermati 200 euro l’anno di flexible benefit;
- Quattro, dunque, le tranche con cui saranno distribuiti i 112 euro di aumento salariale sui minimi: la prima in arrivo il prossimo giugno e pari a 25 euro;
- la seconda a giugno 2022 di altri 25 euro; la terza a giugno 2023, di circa 27 euro e l’ultima a giugno 2024 pari a 35 euro.
- Rafforzato, inoltre, il versante del contratto su relazioni industriali, diritti di informazione, confronto e partecipazione, diritto soggettivo alla formazione. Introdotte, infine, norme sulla clausola sociale negli appalti pubblici, sulla violenza di genere e sullo smart working.
La battaglia tra sindacati
La lunga battaglia tra Federmeccanica, Assistal, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm ha inizio nel novembre 2019. I sindacati chiedevano un incremento per 146 euro sui minimi giudicati insostenibili dalle imprese e a ottobre nel 2020 si era arrivati ad un punto di non ritorno con uno sciopero organizzato per lo scorso 5 novembre.
Il punto di svolta è stata con la presentazione della piattaforma datoriale lo scorso 26 novembre che prevedeva anche 65 euro del trattamento retributivo complessivo a regime.
Contratto metalmeccanici: l’inquadramento per Industria 4.0
Il sistema introdotto nel 1973, nel periodo fordista viene sostituito dalla nuova riforma dell’inquadramento professionale. La transizione verso l’Industria 4.0, ha fatto sì di realizzare le nuove declaratorie (e i relativi livelli retributivi) ridefiniscono i requisiti di 9 livelli di professionalità che sostituiscono le precedenti 10 categorie, con l’eliminazione della 1° categoria come livello di ingresso.
Ciò spiega con l’accrescimento di valore del lavoro nella metalmeccanica.
Il presidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz, ha sottolineato come il rinnovo riconosca “un incremento salariale rilevante che però mentiene il giusto equilibrio con le difficoltà economiche del momento. Abbiamo dato un segnale fortissimo non solo per le nostre imprese e per i nostri lavoratori, ma anche verso le istituzioni”.