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Gomme auto, mercato in netto calo nel 2020

La diffusione del COVID-19 ha avuto un forte impatto sull’economia, arrecando danni ingenti a numerosi comparti. La gestione dell’emergenza sanitaria, infatti, ha comportato spesso la limitazione o l’interruzione di svariate attività economiche che, inevitabilmente, hanno dovuto registrare perdite considerevoli. Questo trend ha colpito anche il settore delle gomme per autovetture e veicoli commerciali leggeri. Di seguito, vediamo quali sono i dati relativi a questo comparto.

Europa, vendite in calo del 13%

Le previsioni di mercato formulate dagli esperti di GFK a luglio (nel corso della presentazione “Global Car Tyre Market Overview”), l’impatto del COVID-19 sul settore era stato quantificato in un calo tra il 20% ed il 30% rispetto al 2019. Si tratta di una stima giudicata prudente, formulata sulla base di una significativa diminuzione del traffico su gomma (con un conseguente decremento dell’usura dei pneumatici pari a circa il 25%) dovuto ai lockdown ed alle altre misure restrittive attuate dai governi nazionali.

Più recente e significativo è il rapporto pubblicato a ottobre dalla Etrma (European Tyre & Rubber Manufacturers Associations), l’associazione europea dei produttori di pneumatici e articoli in gomma. Stando ai dati raccolti da LMC per la Etrma, le vendite di pneumatici di sostituzione per i veicoli leggeri “si sono riprese più velocemente rispetto alle miglia percorse”. Questa tendenza, si legge nel report, “è dovuta in parte ad una quota di domanda repressa. In alcuni mercati, le ispezioni dei veicoli e dei pneumatici erano state sospese. Quando sono state riattivate, i pneumatici dovevano essere sostituite e le vendite sono aumentate”. Gli indicatori di riferimento, secondo quanto sottolineato da LMC, mostrano come le attività al dettaglio e quelle relative al tempo libero sono in netto calo da settembre mentre le attività lavorative si attestano su livelli più bassi rispetto a quelli precedenti il COVID-19. Anche per questo, le vendite di pneumatici sostitutivi per i veicoli leggeri in Europa nel 2020 “dovrebbero diminuire del 13% circa rispetto al 2019” mentre serviranno “due o tre anni per ritornare ai livelli del 2019”.

Nello specifico, i mesi che hanno fatto registrare le percentuali peggiori (tra il -30% e il – 60%) sono stati quelli tra marzo e maggio, durante i quali molti paesi hanno optato per un lockdown nazionale. Non a caso, durante lo stesso lasso di tempo, i trend di mobilità di Google hanno registrato un decremento analogo. Facilet Cinarapl, segretario generale di Etrma, ha sottolineato come le previsioni di fine anno non siano particolarmente positive, specie per il segmento delle autovetture che potrebbe patire un calo superiore al 14%. In aggiunta, tale decremento rischia di essere acuito dalla diminuzione della richiesta di gomme per il primo equipaggiamento (- 30,4%). Anche per questo, ci si aspetta che per il 2020 l’intero settore chiuda con un calo delle vendite a due cifre per ogni segmento.

Prospettive di mercato

Il settore dei pneumatici, come tutti quelli fiaccati dalla crisi, difficilmente potranno tornare ai livelli precedenti la pandemia a stretto giro di posta; nel frattempo, come accaduto in altri settori, si potrebbe consolidare un canale di vendita alternativo, rappresentato dagli store online specializzati, come ad esempio euroimportpneumatici.com, che oltre ad essere particolarmente pratici, permettono all’utente di verificare in maniera semplice ed efficace le specifiche tecniche del prodotto che intendono acquistare. L’immediata disponibilità di pneumatici di ogni genere (estivi, invernali e all season) rappresenta di certo uno dei principali elementi a favore degli e-commerce di settore. Di contro, per il prossimo futuro, non è possibile valutare quale sarà l’impatto dell’emergenza sanitaria, soprattutto nell’ottica di nuove limitazioni agli spostamenti che, fisiologicamente, produrranno una nuova contrazione nella domanda di pneumatici di sostituzione. La più generale crisi economica, che si ripercuote anche sulle vendite di autovetture, avrà certamente ripercussioni a medio e lungo termine.

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Redazione