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Vaccino Johnson & Johnson a che punto è? Ecco le novità

Pfizer, Moderna, AstraZeneca ed ora i primi dati di fase 1/2a del candidato vaccino anti-Covid di Johnson&Johnson. L’esercito a fermare questa pandemia inizia a crescere e dai laboratori di Janssen, azienda farmaceutica del gruppo J&J, le notizie sono davvero confortanti.

L’importanza di questo vaccino riguarda il dosaggio perché verrebbe iniettato in una sola volta al contrario degli altri che richiedono un richiamo dopo qualche settimana.

I risultati della ricerca fin ora

I volontari considerati dalla multinazionale aveva una platea di partecipanti aventi un’età compresa tra 18 e 55 anni. I dati hanno dimostrato che dopo una singola dose, più del 90% dei “pazienti” in esame al giorno 29 e al 100% dopo il 57esimo giorno hanno sviluppato anticorpi neutralizzanti.

E lo sono stati fino al giorno 71, ultimo dato disponibile in questo studio. I dati della Fase 3 saranno pubblicati a fine gennaio. Si tratta di un vaccino sicuro e affidabile ed è per questo che gli USA chiederanno autorizzazione all’uso di emergenza con la Food and Drug Administration degli Stati Uniti poco dopo, con altre applicazioni normative in tutto il mondo da presentare successivamente.

Vaccino Johnson & Johnson: come agisce?

Come funziona il vaccino Johnson & Johnson?

Il SARS-CoV-2 è circondato da proteine Spike che utilizza per entrare nelle cellule umane. Il vaccino J&J si basa sulle istruzioni genetiche del virus per la costruzione della proteina Spike. La differenza con i vaccini Moderna e Pfizer-BioNTech che memorizzano il filamento singolo, questo utilizza DNA a doppio filamento. I ricercatori hanno aggiunto il gene per la proteina spike del Coronavirus all’Adenovirus 26. Gli adenovirus sono virus comuni che in genere causano raffreddori o sintomi simil-influenzali. Il team di Johnson & Johnson ha utilizzato un adenovirus modificato che può entrare nelle cellule ma non può replicarsi al loro interno o causare malattie.

Il DNA non è fragile come l’RNA ed il rivestimento proteico dell’adenovirus aiuta a proteggere il materiale genetico all’interno. Questo consente di conservare i vaccini a temperature più alte.

Reazioni allergiche al vaccino J&J

Le reazione si sono manifestate il giorno dell’immunizzazione o il giorno successivo e si sono risolte in non più di 24 ore. Tra gli eventi avversi abbiamo:

  • Affaticamento;
  • Mal di testa;
  • Mialgia;
  • Dolore al sito di iniezione.

Sono anche registrati cinque reazioni gravi di cui quattro non correlati con la vaccinazione. Il quinto ha avuto febbre ed è passata in 12 ore.

Quando arriverà questo vaccino?

Questo vaccino potrebbe essere distribuito in USA a partire da marzo. Se i dati della fase 3 saranno positivi, l’FDA darà il via libera entro marzo

In ritardo secondo le aspettative. Infatti l’obiettivo era di consegnare le prime 12 milioni di dosi già alla fine di febbraio. Secondo le stime degli esperti potrebbero arrivarne in Italia almeno 30 milioni di dosi, contribuendo all’implementazione della campagna vaccinale che mira a vaccinare il 70% della popolazione. Inoltre, i siti negli Stati Uniti, in Europa e in Sud Africa garantiranno 1 miliardo di dosi entro l’anno che potrebbe essere incrementato. Visto anche la semplicità di conservazione rispetto agli altri vaccini, che come quello di AstraZeneca, può essere conservato in un semplice frigorifero.

I presupposti sono buoni, si spera che questa brutta pandemia stia volgendo al termine

Nel frattempo, l’azienda americana Moderna assicurerà in UE 160 milioni di dosi entro la fine dell’anno scolastico 2021 per vaccinare gli adolescenti.

Di quest’ultimo, non ci sono test che riescano stimare la durata dell’immunizzazione come non si sa nemmeno a quanto ammonti il periodo di immunità per coloro che hanno contratto la malattia.

Published by
Gabriele Proto