Tap in funzione: sono arrivate le prime molecole di gas azero nel Salento

tap in funzione

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Tra il 15 novembre ma il 31 dicembre è il giorno in cui è entrato in funzione il tanto criticato gasdotto, oggetto di diverse battaglie da parte del Movimento 5 Stelle durante la campagna elettorale.

Dal giorno di San Silvestro, il gas proveniente dall’Azerbaijian ha iniziato a fluire lungo il gasdotto del Trans Adriatic Pipeline verso l’Europa. La Grecia e la Bulgaria sono stati i primi Paesi ad aver ricevuto le prime molecole di gas.

Tap in funzione: chi controlla la fornitura?

Il gas è stato ritirato da Enel, Edison ed Hera che hanno sottoscritto dei contratti a lungo termine. La capacità del Tap è di circa 10 miliardi di metri cubi di gas e rappresenta una valida alternativa alle altre forniture destinate all’Europa. La Commissione Europea ha spinto molto per il realizzo di questa importante infrastruttura. Questo potrebbe limitare molto la dipendenza del gas russo che copre oltre un terzo dei fabbisogni del Vecchio Continente.

Il progetto è costato circa quattro miliardi di euro solo per il tratto che riguarda la Grecia e l’Italia, 400 milioni i lavori nel Salento. Il microtunnel di 1564 metri attraversa la spiaggia di Melendugno. Snam ha costruito la connessione del PRT e degli impianti di Melendugno alla rete nazionale al punto di allaccio di Mesagne. Un collegamento di circa 55 chilometri.

Battaglie contro la Tap

Per molti mesi il Movimento No Tap, che appoggia le energie rinnovabili, ha fatto sentire la propria voce esprimendo il primo dissenso. Le accuse sono quelle di aver svenduto il territorio su cui la società del gasdotto lavora già da anni per quella che definiscono una “consegna gratuita dell’area dopo aver già fatto i lavori per la messa in opera del palancolato”.

L’accordo raggiunto con Tap, in verità,  prevede la concessione alla società del gasdotto di un’area di 37mila metri quadrati di superficie in mare e 493 sul litorale. A Settembre 2018 la società ha versato 121 mila e 600 euro per la concessione di due anni. In tutto, verranno versati poco più di tre milioni di euro per i prossimi cinquant’anni. Insomma, una fonte di guadagno importante insieme e che allo stesso tempo non ha compromesso né il Turismo nel Salento e neppure l’ambiente.

Dalle barricate al Tribunale

Il comitato No Tap, in molte occasioni ha creato delle barricate per ostacolare il transito dei mezzi in entrata ed in uscita dal cantiere. Lo stesso sindaco di Melendugno, Marco Potì, si è opposto da subito contro la costruzione del terminale a San Foca. Questo scontro ha fatto capolino nelle aule giudiziarie del TAR dove il Comune e Tap si sono scontrati più volte, provando a spostare il punto di approdo più a nord, nel Brindisino. Lo stesso Michele Emiliano, governatore della Puglia, si era reso disponibile a questa eventualità.

Lo stesso premier Giuseppe Conte, spiegò pubblicamente che il progetto non poteva essere bloccato poiché non vi erano “elementi di illegittimità” e che opporsi all’opera avrebbe significato sostenere “costi insostenibili”. La Commissione europea, il Parlamento europeo ed il Consiglio europeo hanno riconosciuto Tap come un progetto di interesse comune ) secondo le linee guida Ten-E (Trans European Energy Infrastructure).  Il Tap è stato considerato funzionale alla creazione del cosiddetto Corridoio meridionale del gas, programma strategico di politica energetica.

In precedenza, nel settembre del 2016, la Procura di Lecce chiese l’archiviazione dell’inchiesta relativa alla procedura seguita dal Ministero dell’Ambiente per il rilascio della Valutazione di impatto ambientale, non rilevando irregolarità. Nel gennaio scorso, il gip di Lecce, Cinzia Vergine, archiviò, su richiesta della Procura del capoluogo salentino, l’indagine che ipotizzava una presunta truffa di Tap Italia per non avere sottoposto il gasdotto in costruzione alla direttiva Seveso per la prevenzione dei grandi rischi.

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Tap in funzione: ma come si estende?

Tap in funzione: ma come si estende?

La sala controllo della Tap si trova in località Masseria del Capitano, presso il comune di Melendugno, provincia di Lecce. Il metano attraversa il Caucaso e i Balcani, raggiunge l’impianto adiacente della Snam. Dalla sala di controllo della Snam a San Donato Milanese, arriva il via libera all’impianto in contrada Gonella, zona Restinco fra Mesagne e Brindisi.

Il Tap (sigla di Trans Adriatic Pipeline) è lungo circa 850 chilometri dal confine fra la Grecia e la Turchia e Fier entra in acqua ed approda a Melendugno in Puglia. Se è vero che ha una capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, le condotte sono tarate per poter raddoppiare a 20 miliardi. Ma per il raddoppio non avrà bisogno di ulteriori lavori ma verranno aumentate e potenziate le centrali di compressione lungo il percorso.

L’impiego del gas azero

Il nuovo metanodotto tange la centrale colossale Federico II di Cerano. Secondo l’AD Francesco Starace abbandoneranno l’uso del carbone passando al metano per un progetto più green. La centrale consuma decine di tonnellate di carbone all’ora. Nei primi nove mesi dell’anno 2020, l’Italia ha usato 49,7 miliardi di metri cubi del gas, con un calo del -8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.