McDonald’s e lo sviluppo del prodotto: nasce McPlant
McDonald’s non smette di cavalcare l’onda. Il nuovo segmento di clienti con il quale si sta interfacciando, gioverà della sua iniziativa.
Lo sviluppo e la diversificazione che affronta McDonald’s è un esempio di come, arrivati ai vertici, non ci si ferma mai. Anzi, si cerca uno sviluppo capace di coinvolgere sempre di più una clientela maggiore.
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McPlant: il nuovo panino
Data la sempre più diversa mole di consumatori, e le rispettive richieste, anche il colosso dei fast food McDonald’s cede alla tentazione di creare un panino 100% vegetale. Il McPlant infatti, potrebbe essere il primo panino senza carne che, nel 2021 sbarcherà nella catena statunitense come alternativa ai classici prodotti attualmente presenti. Strategia questa, per coprire quella fascia di consumatori attualmente estranea al mondo McDonald’s. Il prodotto verrà testato nei principali mercati chiave nel 2021, quindi non sarà immediatamente disponibile in tutti i ristoranti. Ma il gusto? simile ai veri hamburger assicurano i piani alti dell’azienda, infatti l’idea è quella di ricordare la consistenza e il sapore del manzo.
L’obiettivo? soddisfare non solo le continue esigenze di coloro che non mangiano carne, ma, soprattutto, quelle di coloro i quali sentono la necessità di provare un prodotto più salutare e sostenibile. “Quando i clienti saranno pronti, noi saremo pronti per loro” ha detto il presidente Ian Borden.
Partnership e soddisfacimento di bisogni
Una possibilità, è la collaborazione con Beyond Meat: azienda leader nel settore della carne vegetale che utilizza prodotti non trattati in laboratorio. Partnership che non sarebbe nuova però, in quanto già l’anno scorso le due aziende sperimentarono un panino distribuito in Canada e in Germania (rimosso poi circa 10 mesi dopo). Certo è che, se la collaborazione dovesse farsi, i tempi non dovranno essere lunghi in quanto la concorrenza si sta già muovendo.
Ma perchè McDonald’s deve affacciarsi in questo nuovo orizzonte di prodotti? Se pensiamo alla sua posizione, solida e da leader, non se ne vedrebbe la necessità. Invece il tutto è intrinseco al bisogno del consumatore. Un bisogno che, come abbiamo capito, coinvolge il benessere e la sostenibilità. Le polemiche però non hanno tardato ad arrivare. Da chi si lamenta per il nome a chi non crede che effettivamente la carne sia 100% vegetale. Certamente l’azienda se lo aspettava e la risposta non può che non essere la reazione stessa dei consumatori appena proveranno il prodotto.
Parola d’ordine: Sostenibilità
L’iniziativa che mette al centro la sostenibilità ambientale, accoglierà il consenso di numerosi consumatori. Quest’ultimi infatti, hanno manifestato negli anni la necessità di una carne meno “trattata” in laboratorio e più ecologica. Utilizzare una carne 100% vegetale inoltre, ridurrebbe le spese aziendali per energia e allevamento (attualmente superiori rispetto a quelle che si avrebbero con l’uso di carne vegetale).
Molto innovativo è inoltre il packaging del “McPlant”, 100% biodegradabile. Come si può constatare quindi, non si smette mai di cambiare e diversificare il prodotto, una svolta green questa in casa McDonald’s che porterà l’azienda ancora più in alto.