DPCM novembre 2020: zone, misure e criteri

È ufficiale il nuovo DPCM, firmato da Giuseppe Conte, che prevede un’italia in zone e nuove misure di sicurezza contro il Covid-19.

DPCM Novembre 2020

È da un po’ di giorni che la notizia circola, ma l’ufficialità è arrivata solo nella serata di mercoledì 4 novembre, con la conferenza stampa alle 20:20 in diretta nazionale. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato un nuovo DPCM, che divide l’Italia il tre zone e prevede una serie di misure nazionali e una serie di misure specifiche, per ogni zona. Questo nuovo DPCM è stato dettato dal forte aumento dei casi di Covid-19 che stiamo vivendo, che ha portato alla cosiddetta “seconda ondata”. Le zone, divise in zone rosse, zone arancioni e zone gialle, rappresentano tre diversi livelli di gravità della situazione epidemiologica. La categorizzazione delle regioni è stata decisa in base a un insieme di criteri, che vengono applicati ai dati raccolti dalle regioni ed elaborati dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità); dopo la valutazione dei dati, ogni regione è stata posta in una delle tre zone. Inoltre, torna l’autocertificazione, che potete trovare a fine articolo.

Classificazione e misure – DPCM novembre 2020

Iniziamo subito con il comunicarvi quali regioni fanno parte della zona gialla, quali della zona arancione e quali della zona rossa.

  • Zona Gialla:
    • Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria e Veneto.
  • Zona Arancione:
    • Puglia e Sicilia.
  • Zona Rossa:
    • Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta.

Ora parliamo delle misure previste per ogni zona. Partiamo dalla Zona Gialla, in cui il nuovo DPCM prevede: il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, la riduzione della capienza del trasporto pubblico al 50% per bus, metro e treni regionali, la chiusura dei centri commerciali nel weekend e nei giorni festivi, dei musei, delle mostre e delle sale bingo, e la sospensione dei concorsi pubblici (anche quello della scuola), salvo quello riguardante il personale sanitario.

Passiamo ora alla Zona Arancione per cui sono previste, oltre a quelle suddette, le seguenti misure di sicurezza: chiusura di bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, divieto di spostamento in un comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo per ragioni di lavoro, studio e salute.

Infine, per la Zona Rossa sono previste ulteriori misure oltre a quelle già dette, quali: divieto di spostamento in entrata in uscita dai territori e all’interno degli stessi, salvo per ragioni di lavoro, studio e salute, didattica a distanza al 100% per scuole superiori, terza media e seconda media, chiusura di tutti i negozi che non vendono beni e\o servizi essenziali, ma resta la possibilità di asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza limiti di orario. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, e le industrie. Aperti anche i supermercati, le farmacie e i servizi essenziali.

I criteri di scelta per le regioni

Come dicevamo, ogni regione è stata posta in una specifica zona in base a dei criteri. In particolare, secondo quanto dichiarato da Giovanni Sebastiani (matematico), si tratta di 21 criteri, che definiscono poi la “formula” in base alla quale sono state categorizzate le regioni. Ecco quali sono:

  1. Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  2. Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  3. Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  4. Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.
  5. Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).
  6. Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata (opzionale).
  7. Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti, complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro) per mese.
  8. Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.
  9. Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).
  10. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.
  11. Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.
  12. Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.
  13. Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
  14. Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
  15. Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).
  16. Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.
  17. Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
  18. Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
  19. Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).
  20. Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.
  21. Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.

Non ci è dato, però, sapere qual è il peso di ciascun criterio all’interno della formula finale.

Il nuovo modello di autocertificazione

Come dicevamo, torna l’autocertificazione. Il modello servirà in tutte e tre le zone per spostarsi durante il coprifuoco (zone gialle), in un altro comune (zone arancioni) o anche all’interno del proprio comune (zone rosse), giustificando lo spostamento con motivi di lavoro, salute o altre necessità. Potete scaricare il modello della nuova autocertificazione direttamente da qua giù.