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Fiat 500 elettrica: tra innovazione e produzione

La Fiat 500 rappresenta la vera tradizione del Made in Italy. Nata durante il boom economico, è ancora oggi il simbolo del rilancio dell’industria automobilistica italiana, rappresentata dal gruppo FCA. Scopriamo insieme dove viene prodotta, come e se è davvero da effetto “wow”!

La Fiat 500 (vecchia) e la nuova Fiat 500 elettrica. Fonte: Motorionline.

Fiat 500 elettrica: il boom degli ordini

Già qualche giorno fa, il presidente di FCA, John Elkann, ha dichiarato alla stampa che oltre 12mila, sono gli ordini per il nuovo modello elettrico, dei quali l’80% arriva dall’estero. Un boom che ha fatto balzare in avanti il titolo in borsa, schizzato del 100% da marzo 2020.

Il target di produzione è ambizioso e conta le 80mila auto.

La nuova 500 “La Prima”, è un’edizione che si affianca alle altre elettriche 500. Edizione esclusiva che parte con una proposta da listino a partire da 34.900 euro al quale applicare gli incentivi all’acquisto delle elettriche (questi ancora presenti per auto full elettriche).

Il prezzo poi, dovrebbe arrivare, per le edizioni standard sui 19.900 euro (si intende “a partire”, allestimento base). Ovviamente, è attivo anche il finanziamento agevolato “Più by FCA Bank”, programma che prevede anche la possibilità di scegliere, a fine contratto, tra sostituire la vettura acquistandone una nuova, tenere l’auto saldando l’importo residuo oppure restituirla.

Fiat 500 elettrica: la produzione

Ma è davvero una produzione Made in Italy? La nuova 500 elettrica è costruita nello stabilimento torinese di Mirafiori. Uno dei luoghi simbolo della “vecchia” Fiat, simbolo dell’industria italiana automobilistica, da cui sono uscite le auto più vendute in Italia. Dalla 600 alla 500 tradizionali. Dove è l’innovazione nello scegliere uno stabilimento già consolidato? L’ammodernamento! L’intero impianto produttivo è stato innovato e riqualificato, in modo da render possibile lo sviluppo e la costruzione delle auto di nuova generazione (full elettriche ad esempio).

Caratteristica principale dell’innovazione Made in FCA in questo caso? L’aver progettato una linea di produzione all’avanguardia, implementando i più avanzati sistemi di gestione degli ordini, della produzione e del lavoro. Tutte queste caratteristiche le possiede una tecnologia che sempre più sta entrando nel portafoglio strumenti aziendale, la realtà aumentata.

Come viene utilizzata? Attraverso degli appositi visori, che siano grandi o piccoli (basti pensare a dei “normali” occhiali), è possibile tenere sotto controllo la produzione, valutare stress e problematiche, e tanto altro ancora. Come? Attraverso KPI avanzati e controllo della realtà attraverso tecnologie implementate del tipo “riconoscimento facciale” per intenderci.

Rimanendo all’avanguardia dei sistemi informativi interni, prendiamo in considerazione un altro componente molto importante. All’interno dello stabilimento è stato implementato sistema chiamato MES (Manufacturing Execution System). A cosa serve? Ad avere sotto controllo il numero degli ordini dei clienti e trasmettere in anticipo queste informazioni ai fornitori, oltre che a sistemare in sequenza le parti prima del loro invio alla linea di produzione, in modo da fornire agli operatori dipendenti la parte corretta nel momento esatto in cui è necessaria. E’ un sistema implementato anche in altre realtà della casa FCA, e rappresenta di sicuro il futuro (ma il presente soprattutto) per la diminuzione dei tempi di Time to Market.

Dove inizia il vero processo di assemblaggio? Innanzitutto ai “novizi” ricordiamo che il lavoro degli stabilimenti di produzione auto, è incentrato sull’assemblaggio delle componenti provenienti dall’indotto, unite ad altre fasi, quali, ad esempio, verniciatura. Il processo di assemblaggio inizia dalla “Linea Trim”.

I primi passaggi in stabilimento sono relativi alla carrozzeria che in questa fase viene sottoposta a verniciatura, secondo le specifiche degli ordini.

Ovviamente a valle della verniciatura, inizia il “riempimento” dell’auto. Il processo prosegue con il montaggio di cavi e tubazioni, della plancia e della console centrale. Questa è la fase in cui vengono passate tutte le tubazioni che serviranno per la strumentazione di bordo e la mobilità della macchina. Insomma una fase centrale per l’intero processo produttivo. Così continua col montaggio vetri e le altre fasi principali della catena.

Ora, vista da un punto puramente progettuale, la Fiat 500 elettrica non è una macchina standard. Il sistema di movimentazione è composto da motore elettrico e batteria, unito al sistema di trasmissione elettrica. Una volta assemblati questi pezzi, in fase finale, l’auto è pronta per camminare.

Ultima chicca, la piattaforma principale viene trasportata su un innovativo veicolo a guida automatica, più flessibile e che consente di gestire facilmente le diverse velocità.

Quali le fasi successive? Montaggio gomme, equilibratura e officina, con le dovute verifiche e validazioni del caso.

La 500 elettrica è realtà.

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Published by
Luca Galiano