Ristoranti sicuri: ecco il filtro che mette ko il Covid-19
L’autunno avanza e con esso i virus influenzali che, di questi tempi, speriamo di non contrarre mai. Il Covid-19 è diventato ormai un incubo nelle nostre vite, soprattutto per chi ha in famiglia persone deboli e maggiormente a rischio.
Nonostante il dibattito sulla questione sia abbastanza acceso la realtà dei fatti è una sola: le statistiche parlano di aumenti di contagi ed è per questo che dobbiamo resistere e convivere con il virus. A tal proposito NeoruraleHub ha brevettato un sistema di monitoraggio e sanficazione in grado di abbattere il 99,9% dei virus ed il 90% dei batteri.
Vediamo un po’ di cosa si tratta
Cosa troverai in questo articolo:
Ma cos’è NeoruraleHub?
NeoruraleHub è un incubatore di competenze nell’economia circolare per tutta la filiera agroalimentare. In particolare, l’Innovation Center Giulia Natta è stato progettato per stimolare la creazione di network di aziende, start up e centri di Ricerca e Sviluppo nel settore agroalimentare.
Nell’autunno dello scorso anno, le innovation hub ComoNExT di Lomazzo e NeoruraleHub hanno stretto tra loro un’intesa. Il lancio di nuovi prodotti e servizi ha come vantaggio quello di un approfondito lavoro di ricerca. Inoltre, l’accordo tra i due incubatori è quello di selezionare competenze sempre più specializzate in grado di supportare le attività che siano sostenibili e che possano competere con i leader del settore.
Nel dettaglio, Neorurale Hub mette a disposizione mille ettari di campi agricoli e vari laboratori a vantaggio dell’innovazione.
Ristoranti sicuri grazie Neorurale Hub
Come sappiamo, a svolgere direttamente o indirettamente un ruolo primario nella è la qualità dell’aria all’interno dei locali chiusi. Ristoranti, pizzerie e bar vari possono rivelarsi un luogo di contagio se non si prestano le dovute attenzioni. Sia di Covid-19 che di altri virus influenzali.
Il dispositivo è in grado di individuare il DNA dei microrganismi presenti nell’aria in un ambiente chiuso. Questa tecnologia, denominata iUTA, è in grado di debellare batteri e virus presenti nelle unità di trattamento dell’aria. Una sorta di kit installabile all’interno delle condutture di riciclo dell’aria filtrando il ricircolo di virus e batteri sanificando ristoranti e non solo. Infatti, il dispositivo sarebbe un’arma in più che permetterebbe di rendere sicuri tutti i luoghi chiusi non solo del settore alberghiero ma anche scuole ed uffici.
Il ristorante Viva dello chef stellato Viviana Varese è il primo ristorante italiano è il primo a testare il dispositivo.
Ci sono altri filtri simili?
Anche Nanohub, una startup italiana che si occupa di nanotecnologie ha annunciato di aver brevettato un filtro in grado di inattivare il SARS-COV-2. Secondo i dati resi noti su un campione di 15 000 particelle, il filtro è in grado di:
- Inattivare il 98,2 % di particelle infettive in 10 minuti;
- Raggiungere il 99,9% in 20 minuti;
- Eliminare il 100% delle particelle in mezz’ora.
L’efficacia del filtro è stata testata nel laboratorio della dott.ssa Elisa Vincenzi, capo dell’Unità di Patogenesi Virale e Biosicurezza dell’Ospedale San Raffaele di Milano, nota anche per aver isolato e studiato il coronavirus della SARS dal 2003 al 2008.
Questa tecnologia permetterebbe di ridurre parzialmente ciò che riguarda l’RNA virale ma una completa abolizione dell’infettività del virus. Questo perché il filtro non trattiene semplicemente il virus ma è in grado inibirlo. Il brevetto di questo dispositivo unisce la tecnologia alla base del reattore fotocatalitico, un tessuto antibatterico e antivirale. Nell’applicazione del filtro nei sistemi di ricircolo dell’aria, il vantaggio è quello di distruggere e/o inattivare le sostanze nocive (compresi virus) non mettendo in pericolo la salute delle persone presenti negli ambienti chiusi.
Insomma, davvero una buona notizia. Queste tecnologie permetterebbero di sanificare l’aria all’interno dei locali chiusi come: scuole, uffici ma soprattutto all’interno dei trasporti vero luogo di contagio per passeggeri e autisti. Provando a contrastare non solo la pandemia ma anche la recessione in cui ci troviamo.
Non ci resta che affidarci alla scienza e che possa salvarci ancora una volta, checché se ne dica!