Tecnologia

Facebook ed EssilorLuxottica: annunciati smart glasses Ray-Ban

Annunciati gli smart glasses Ray-Ban: nasceranno da una collaborazione tra Facebook ed EssilorLuxottica. Gli occhiali intelligenti del gruppo Facebook e dallo stile italiano saranno presentati nel 2021. Ancora pochi i dettagli, ma gli obietti di Facebook sono molto ambiziosi.

Smart glasses Ray-Ban e Project Aria
Il primo modello di smart glasses nato dalla collaborazione tra Facebook ed EssilorLuxottica sarà marchiato Ray-Ban e uscirà nel 2021. Non si sa ancora niente su nome, prezzo e specifiche tecniche ma altri dettagli potrebbero arrivare prima del lancio. Il prodotto rientra in Project Aria, un progetto di Facebook Reality Labs, divisione di Facebook che si occupa di AR e VR (realtà aumentata e realtà virtuale) e la sperimentazione è già in corso. La notizia, però, riguarda il design dei nuovi smart glasses di Facebook e l’accordo raggiunto con EssilorLuxottica per una collaborazione pluriennale. Il colosso italo-francese delle lenti, infatti, svilupperà insieme a Facebook la nuova generazione di occhiali intelligenti.

Gli smart glasses con EssilorLuxottica

EssilorLuxottica e il fallimento dei Google Glass

Il colosso italo-francese degli occhiali, EssilorLuxottica, detiene marchi leader del settore quali Ray-Ban, Oakley, Vogue, Persol e marchi in licenza quali Giorgio Armani, Burberry, Bulgari, Chanel, Coach, Dolce & Gabbana e molti altri. L’azienda non è nuova a questo tipo di progetti: Luxottica aveva già collaborato con Google, curando le montature dei Google glass, che, però, si rivelarono un flop commerciale. Ma cosa ha determinato il fallimento dei Google glass? Sicuramente c’è da scartare l’ipotesi secondo la quale era il mercato a non essere pronto: se, infatti, gli smart glasses non hanno avuto successo, altri prodotti del mercato dei wearable hanno fatto la fortuna di molte aziende tech e hanno trovato potenziali applicazioni anche in situazioni straordinarie. Anche la realtà aumentata e la realtà virtuale sembrano già avere potenziali applicazioni in svariati ambiti professionali. Secondo molti, quindi, le cause del fallimento degli smart glass andrebbero ricercate nella tecnologia, non ancora matura, e nel design, più adatto al set di un film di fantascienza che a una passeggiata in centro.

Essilor Luxottica e Facebook: premesse e ambizioni

Ecco, allora, che Facebook punta su Luxottica per garantire un design appetibile ai consumatori. I nuovi smart glass di Facebook somiglieranno molto agli occhiali tradizionali grazie a una miniaturizzazione di tutta la componentistica: microfoni, videocamere, batterie, microchip e moduli senza fili. Già a maggio 2019 erano trapelate indiscrezioni, soprattutto in seguito ad una visita di Zuckerberg alla sede di Luxottica di Agordo (BL). Allora si era ipotizzata una collaborazione tra le due multinazionali e si era parlato di alcune feature dei futuri smart glass di Facebook: ricevere chiamate, mostrare informazioni su un display o trasmettere in streaming; il tutto con l’ausilio di un assistente vocale.

Le ambizioni, nel frattempo, sono cresciute: i primi modelli dipenderebbero dallo smartphone, ma, entro 5-10 anni, gli occhiali diventerebbero dispositivi indipendenti, di fatto andando a sostituire proprio gli smartphone. Inoltre, secondo alcune dichiarazioni, grazie all’AI, tali dispositivi diventerebbero sempre più intelligenti e in grado di interpretare e interagire con l’ambiente circostante. Dunque, se Facebook riuscisse nel suo intento, questa tecnologia diventasse matura e venisse adottata largamente, ci sarebbe un enorme problema legato alla quantità di informazioni potenzialmente immensa che tali dispositivi sarebbero in grado di raccogliere e il loro utilizzo. Infine, un giorno questi dispositivi potrebbero essere controllati dagli utilizzatori direttamente con il pensiero. No, non stiamo farneticando: dei test sono già in corso.

Potrebbe interessarti anche: Amazon Fire TV Cube per trasformare la tua TV in una Smart TV

width="100" height="100" type="outbrain" layout="responsive" data-block-on-consent data-widgetIds="AMP_1" >
Published by
Antonio Donadio