Digitale terrestre arriva il nuovo segnale: e tu sei pronto?
Son passati anni dal fatidico passaggio dal segnale analogico a quello digitale. era il 31 dicembre 2006, ma il Consiglio dei Ministri nel dicembre 2005 ha rinviato la cessazione del servizio analogico alla fine del 2008.
E da allora la rivoluzione tecnologica che ha colpito la televisione non si è più fermata. Anzi è proprio dal primo settembre e conseguentemente entro giugno 2022 avverrà il passaggio al Dvb-T2 Hevc, contro l’attuale Dvb-T1. Una trasformazione utile ad aumentare la qualità e i vantaggi ai telespettatori. Ma, nel frattempo, sarà un pensiero più per chi ha degli apparecchi obsoleti.
Scopriamo insieme la novità.
Cosa troverai in questo articolo:
Nuovo segnale del digitale terrestre: è proprio necessario?
Il motivo che ha spinto al passaggio ad un nuovo segnale è collegabile all’avvento del 5G. Con l’introduzione di questa nuova tecnologia, si sono riassegnate nuove porzioni di frequenze alle nuove reti (soprattutto nella banda nobile 694 e i 790 Mhz). Ed ora risulta indispensabili una riorganizzazione generale con le trasmissioni che migreranno gradualmente verso il nuovo segnale.
Ma non c’è da preoccuparsi perché questa migrazione si svolgerà in modo graduale in particolare:
- Gennaio – 31 maggio 2020: Campania, Lazio, Liguria, Toscana, Sardegna e Umbria;
- Giugno – 31 dicembre 2020: Lombardia (tranne la provincia di Mantova), Piacenza e provincia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta;
- Gennaio al 30 giugno 2021: Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, Sicilia, Vibo Valentia e provincia;
- Settembre – 31 dicembre 2021: il resto d’Italia dunque il Veneto, provincia di Mantova, Friuli – Venezia – Giulia, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, provincia di Cosenza e Crotone.
La novità assoluta è che la tecnologia HEVC consentirà di ottimizzare la banda larga occupata con una qualità migliore dell’immagine fino a all’UltraHD.
Nuovo segnale digitale Terrestre: come avverrà la migrazione?
Oltre allo step riguardante le regioni, ci sono ulteriori passaggi per giungere al conclamato switch-off . Dal 1 settembre 2020 le emittenti sono passati al codec Mpeg-4, utilizzato già per i video sul web. Mentre il secondo passaggio si concluderà entro giugno 2022 quando sarà decretato il vero e proprio passaggio totale al nuovo digitale terrestre.
Svolta storica che segna la vittoria del video del web su quello pre-internet. Lo standard su canali è stato fino ad ora dell’Mpeg-2, ovvero quelli dei vecchi DVD. Già da dicembre, gradualmente, alcuni emittenti passeranno all’Mpeg-4. Il 17 dicembre, i canali Sky Tv8 e Cielo utilizzeranno il Dvb-s2. Questo vuol dire non più digitale terrestre ma al Satellitare e di conseguenza all’Mpeg-4. Il vantaggio di questa tecnologia sta nel comprimere meglio del formato precedente. Significa maggiore facilità di utilizzo dell’alta risoluzione da parte degli emittenti.
Questo consentirà a liberare spazio di frequenze necessario per lo sviluppo della rete 5G, permettendo al nuovo digitale terrestre di trasmettere più informazioni al netto di frequenze occupate.
Come si muoverà il mercato delle TV?
Secondo uno studio di Fondazione Ugo Bordoni intitolato “’Diffusione degli Apparati tv in Italia e scenari evolutivi” afferma che più del 74% degli apparecchi decodifica l’Mpeg-4. Ma solo il 17,9% delle Tv degli Italiani è in grado di ricevere trasmissioni Dvb-t2.
Chi ha comprato il Televisore dal 1°gennaio 2017 potrà dormire sonni tranquilli. Da quella data in poi è di fatti scattato l’obbligo che i televisori supportassero lo standard Dvb-t2 e il codec H265/HEVC.Un passaggio importante che potrebbe rivitalizzare un mercato privo di vitalità. Nel primo semestre 2017 si è registrato un calo del 10 percento sulle vendite di apparecchi televisivi. In Francia addirittura un sonoro -46%. Una piccola ripresa si è avuta nel 2016 grazie agli Europei di Calcio (+3,6%).
Bonus tv e decoder per chi ha un Isee inferiore a 20 mila euro
Nel periodo in cui i Bonus vanno di moda, si va ad aggiungere alla lunga lista quello destinato a Tv e decoder. I destinatari del bonus (di massimo 50 euro) sono le famiglie con l’ISEE inferiori a 20 mila euro e lo potranno utilizzare entro dicembre 2022 ma fino ad esaurimento risorse. I fondi destinati a questa misura ammontano a 151 milioni di euro. A quanto stabilito dal Governo esso riguarda solo “apparecchi atti a ricevere programmi e servizi radiotelevisivi – dotati in caso di decoder anche di presa o di convertitore idonei ai collegamenti alla presa SCART dei televisori – con interfacce di programmi (Api) aperte, laddove presenti, a prescindere dalla piattaforma tecnologica del consumatore, sia essa terrestre, satellitare e, ove disponibile, via cavo”. “Devono incorporare la tecnologia DVB-T HEVC, main 10, di cui alla raccomandazione ITU-T H.256, almeno nella versione approvata il 22 dicembre 2016”, ossia il nuovo digitale terrestre (così si spiega anche la scritta sibillina dei canali 100 e 200).
Insomma, una notizia che i contestatori del 5G non apprezzeranno.
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