Covid-19

Bonus POS allo studio: lotta al contante!

Come si sta pensando ad un rilancio dell’economia italiana? Uno dei punti forti è la semplificazione unita col controllo e la lotta all’evasione. Eliminare il contante, attraverso l’utilizzo diffuso dei POS, è la tattica più immediata e “sicura”. Il bonus POS potrebbe proprio dare una mano in questo. Vediamo come.

Il POS e la rivoluzione nei pagamenti. Fonte: mobiletransaction.org

Il bonus POS e il nuovo Decreto Agosto

Il Decreto Agosto prenderà piede in queste settimane. Scopo? E’ una delle manovre messe in atto dal Governo nazionale per risollevare l’economia italiana. Il lockdown ha decisamente portato il PIL italiano in una situazione a dir poco disastrosa, così come nel mondo. Uno dei piani pensato nel Decreto, fa riferimento proprio all’utilizzo dello strumento per i pagamenti elettronici e virtuali. Questo bonus è stato pensato per dare un significativo impulso ai consumi, sostenendo e premiando gli acquisti tramite bancomat e carta di credito.

Il bonus ha lo scopo di semplificare e dare una spinta all’utilizzo della moneta elettronica, strategia più volte tentata dal governo italiano e che, nel mondo, ha trovato la piena approvazione dei paesi più sviluppati. Ad oggi vi è un limite ai pagamenti elettronici, dettato, perlopiù, da problemi di sicurezza e falle informatiche; dal 2021 il tetto dei pagamenti instant, verrà elevato a 50 euro (senza inserimento PIN, e quindi contactless).

I dettagli del piano per il rilancio della moneta elettronica non si conoscono ancora. Troppo presto, ma alcune sono le ipotesi messe in campo. Nel Decreto Agosto, sono stati stanziati circa 16 miliardi per il lavoro. Accanto questi, potrebbero trovar posto altri provvedimenti a stampo emergenziale come il bonus bancomat, o almeno il ripristino del fondo stanziato dalla Legge di Bilancio 2020 per contribuire al contrasto all’uso del denaro contante.

La lotta all’evasione, insomma, è la strada da perseguire per il risanamento dell’economia italiana.

Il funzionamento? A questo punto, ciò che deve esser messo appunto, è il come far funzionare questo provvedimento. Si sta pensando ad una card o ad un rimborso sulle spese sostenute mediante carte e bancomat nei settori della ristorazione, elettrodomestici ed abbigliamento. Si tratta dei comparti più colpiti dalla crisi economica causata dal coronavirus. Questo incentivo avrebbe una durata fino a dicembre 2020.

Secondo il Sole 24 Ore e altre testate si ipotizza uno sconto se al bar o al ristorante si paga con la carta, ovvero con un mezzo che garantisce la tracciabilità e riduce l’evasione. Lo strumento dovrebbe essere poi esteso anche ad abbigliamento ed elettrodomestici, settori messi letteralmente in ginocchio dalla pandemia. Il tetto di spesa massima dovrebbe essere di 5.000 euro, con validità sugli acquisti effettuati da agosto a fine dicembre 2020.

Lo sconto poi, dovrebbe esser messo in atto in “real time” o con rimborso tramite “accumulo punti” su un dispositivo e/o piattaforma.

Qualche numero? L’Italia è tra i primi Paesi in Europa per numero di POS, ma è terzultima per numero di transazioni pro-capite con carta. Il Covid-19 ha comunque accelerato questo processo. I comportamenti di acquisto sono cambiati e sempre meno (anche per un fattore igienico), viene usato il contante. Troviamo infatti un +20% nei pagamenti digitali nella GDO, +170% nell’e-commerce.

Pagamenti col POS. Bonus in arrivo. Fonte: quifinanza.it

Bonus POS e lotta all’evasione fiscale

La lotta all’evasione passa proprio dai pagamenti elettronici. Il Bonus POS deve proprio aiutare in questo, “cambiare la mentalità di acquisto” dei consumatori italiani incentivando le preferenze, verso coloro che permettono l’utilizzo della moneta elettronica presso esercenti “pro-POS”. Agevolare fiscalmente la spesa con un tetto massimo di 5.000 euro per certe tipologie di consumatori (quelli appartenenti alla fascia medio-bassa in particolare) potrebbe dunque contribuire a rimettere in moto un’economia ferita.

Si parla dunque, di un “cashback di Stato”. Una misura obbligatoria per agevolare il cambio di mentalità d’acquisto.

Limitare l’uso del denaro contante è uno dei passi utili e, dopo la prima stretta partita dal 1° luglio 2020, a partire dal 2022 scende a 1.000 euro la soglia massima per i pagamenti cash.

I numeri parlano chiaro: 107 miliardi e 500 milioni di euro. Questa è la spaventosa cifra a cui ammonta l’evasione fiscale nel nostro Paese. Ma di quanto denaro stiamo parlando? Impossibile da immaginare, come impossibile è da immaginare l’impatto sulla nostra economia. Pensiamo solo che con la quantità di denaro che ogni anno viene evasa si potrebbe pagare per ben due volte tutte le spese del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Una cifra mostruosa. Una cifra da recuperare.

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Published by
Luca Galiano