Finanziamenti nel Terzo settore: nasce “Iniziativa Sollievo”
Acri e Intesa Sanpaolo, nella giornata di ieri, hanno sottoscritto una “Convenzione per il sostegno agli Enti del Terzo Settore per l’emergenza Covid-19 – Iniziativa Sollievo”. L’obiettivo è quello di mettere insieme le rispettive risorse e competenze per sostenere tutte le organizzazioni no-profit. Esse, per quanto riguarda gli aiuti statali, non sono state ancora prese in considerazione. Si sa, la pandemia ha messo in grandi difficoltà enti già fragili da un punto di vista strutturale e finanziario.
L’iniziativa comprende un portafoglio importante di finanziamenti dedicati ad organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali. Prestiti erogati da Intesa Sanpaolo e garantiti da un apposito Fondo rotativo attivato dalle Fondazioni di origine bancaria.
Cosa troverai in questo articolo:
Finanziamenti nel Terzo settore: come si articolano?
I finanziamenti sono garantiti, come detto nel paragrafo precedente, da un apposito Fondo rotativo attivato dalle Fondazioni di origine bancaria. Esse sono garantite a loro volta dal Fondo Nazionale Iniziative Comuni. La prima tranche prevede una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a cui andranno contributi volontari da parte di singole Fondazioni.
Per ora si sono aggiunti:
- Compagnia di San Paolo con un milione di euro;
- Ente Fondazione con il Sud con un altro milione;
- Fondazione Carispezia con 40 mila;
- Fondazione CR Fermo con 20 mila euro.
Grazie a un effetto di leva finanziaria e all’intervento aggiuntivo del Fondo di solidarietà e sviluppo di Intesa Sanpaolo Prossima. Vi sarà un erogazione di finanziamenti per almeno 50 milioni di Euro, portando così liquidità a migliaia di organizzazioni. A questo le Fondazioni hanno affiancato un Fondo di 500mila euro, che consentirà di abbattere gli interessi passivi dei finanziamenti erogati.
I nuovi finanziamenti avranno una durata variabile che va da 60 mesi ai 132. Iniziativa Sollievo e le organizzazioni del Terzo Settore con sede legale e operativa sul territorio italiano. Dovevano essere attive al 23 febbraio 2020 e rientranti nelle categorie: Organizzazioni di volontariato e Associazione di promozione sociale iscritte nei registri nazionali e regionali, Cooperative sociali, Imprese sociali.
La Riforma fiscale del 2018 che ha coinvolto gli Enti del Terzo Settore
Due anni fa, 23 mila Onlus hanno dovuto fare una scelta visto che, di quella qualifica fiscale, non è rimasto nulla. La riforma è stata avviata nel 2016 ed ha previsto l’uscita del regime fiscale agevolato utilizzato per 20 anni per le organizzazione no-profit.
In base alla loro organizzazione e in base alla tipologia e alle loro entrate, le Onlus hanno dovuto quindi scegliere a quale delle sette sezioni del Registro Unico iscriversi.
L’Iscrizione al Registro non è obbligatorio e chi non lo ha fatto ha rinunciato ai regimi fiscali agevolati e all’attribuzione del cinque per mille dell’Irpef.
Le organizzazioni ex-Onlus sono solo una fetta importante del terzo settore: 22.734 organizzazioni su 336.275 istituzioni in Italia (dato Istat 2018).
La fetta più importante opera nell’assistenza sociale e socio sanitaria (52,8%) e nella beneficenza (19%).
Esistono sette tipologie di Enti del Terzo settore:
- organizzazioni di volontariato;
- associazioni di promozione sociale;
- imprese sociali;
- enti filantropici;
- reti associative;
- società di mutuo soccorso;
- altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società).
Gli Enti del Terzo settore, con l’iscrizione al registro, saranno tenuti al rispetto di vari obblighi. Obblighi riguardanti la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi. Ma anche l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili. Ma potranno accedere anche a una serie di esenzioni e vantaggi economici previsti dalla riforma. Ad esempio incentivi fiscali maggiorati per le associazioni, per i donatori e per gli investitori nelle imprese sociali.
Finanziamenti nel Terzo settore: le Dichiarazioni di Profumo e Messina
“Intesa Sanpaolo è onorata di poter contribuire all’iniziativa dell’Acri. In particolare grazie alla competenza acquisita in oltre dieci anni di attività specifica al servizio del Terzo Settore da Banca Prossima, una realtà ora pienamente parte del nostro Gruppo. Mettere un tale strumento di crescita a disposizione delle organizzazioni non profit, oggi sotto forte pressione, significa riconoscerne concretamente il potenziale per una ulteriore crescita ma soprattutto il ruolo vitale nella nostra società.” (Carlo Messina, CEO Intesa Sanpaolo)
“Oggi questa iniziativa nazionale realizzata insieme a Intesa Sanpaolo porterà nuova linfa a tutte quelle organizzazioni . Esse nel nostro Paese continuano a garantire la coesione sociale delle nostre comunità e che saranno cruciali anche nella fase di ripartenza, quando l’emergenza sarà finita.” (Francesco Profumo, Presidente di Acri)
Quindi, dopo i contributi a fondo perduto per le PMI anche gli Enti del Terzo Settore non sono state lasciate indietro. Questo è un importante attestato di stima nei confronti di una fetta importante del tessuto socio-economico italiano.