Google, acquisizione Fitbit: impegno con l’UE a pochi giorni al verdetto

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A novembre dello scorso anno Google aveva annunciato l’acquisizione di Fitbit, la società americana conosciuta per gli omonimi dispositivi wearable che monitorano l’attività fisica e la qualità sonno. L’operazione, che vale 2,1 miliardi di dollari, è tuttora al vaglio delle autorità europee e di quelle statunitensi. L’acquisizione preoccupa anche l’antitrust australiana per possibili danni alla concorrenza. Per il 20 luglio è atteso il verdetto dell’UE: Google propone un impegno sul trattamento dei dati.

Fitbit e l’acquisizione di Google

L’acquisizione di Fitbit da parte di Google risale allo scorso novembre, quando la trattativa era stata chiusa per 2,1 miliardi di dollari. Nata nel 2007, Fitbit è stata pioniera nel mercato dei dispositivi wearable per il monitoraggio dell’attività fisica. Forte della posizione acquisita, nel 2012 Fitbit ha superato il milione di dispositivi venduti e nel 2014, anno precedente alla sua quotazione in borsa, deteneva il 41% di market share del mercato globale di dispositivi wearable con vendite per 745 milioni di dollari e profitti per 132 milioni. Nel primo trimestre del 2015 Fitbit registra un +129% di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma inizia a perdere quote di mercato passando dal 44,7% del primo trimestre del 2014 al 34,2% nello stesso trimestre del 2015. Il 2015 è l’anno della quotazione in borsa: il prezzo delle azioni registra quasi un +50% il giorno stesso dell’IPO. Dopo un massimo di 50,90 dollari per azione nell’estate del 2015, il prezzo delle azioni Fitbit si è mantenuto al di sotto dei 10$ per gli ultimi 3 anni, raggiungendo il minimo di 2,81 dollari per azione nell’agosto 2019. A novembre Google ha acquistato la società per 7,35 dollari per azione. Le azioni da allora sono rimaste stabili ad un prezzo che oscilla tra i $ 6 e i $ 7.

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I concorrenti

Se Fitbit, attualmente, secondo International Data Corp, detiene il 3% di market share, Apple è leader nel mercato del fitness tracking e degli smartwatch detenendo una quota di mercato pari al 29,3%. Seguono Xiaomi, Samsung e Huawei. Google dal canto suo, nonostante i tentativi, ha avuto finora scarso successo nel mercato degli smartwatch e dei fitness tracker.

I dubbi delle autorità e il verdetto UE sull’operazione

L’operazione è ancora sotto il vaglio delle autorità. In particolare, in Europa una questione importante è stata sollevata dal Comitato Europeo per la protezione dei dati personali (EDPB). Se, infatti, l’antitrust statunitense e quella australiana temono che l’acquisizione da parte di Google dei dati rilevati dai dispositivi Fitbit possa portare ad un eccessivo rafforzamento della posizione di Google sul mercato degli annunci online, limitando la concorrenza, in Europa la questione privacy non è affatto secondaria. Oltre all’enorme mole di dati che Google già acquisisce, tramite questa operazione avrebbe accesso anche a dati sulla salute degli utenti. Google ha dichiarato che l’acquisizione di Fitbit porterà ad un aumento della concorrenza nel settore, portando benefici ai consumatori in termini di migliore tecnologia e prezzi più bassi, sottolineando che l’operazione riguarda i dispositivi, non i dati. Secondo Reuters, per riuscire a tranquillizzare le autorità sull’uso che farà dei dati, Google ha proposto all’UE un impegno vincolante a non utilizzare dati così sensibili per gli annunci pubblicitari e a garantire che gli utenti avranno pieno controllo sui propri dati. Ancora nessun commento dall’UE che ha solo invitato le società a verificare la compliance rispetto al GDPR. L’UE dovrà pronunciarsi in merito all’acquisizione il 20 luglio prossimo, concedendo l’approvazione con o senza condizioni o riservandosi di avviare un’ulteriore indagine.