Bancarotta Brooks Brothers: nuova vittima illustre del Covid
La falce del Covid-19 sembra non risparmiare nessuno. Dopo la bancarotta Hertz anche lo storico Brand Brooks Brothers dichiara fallimento. Solo due anni fa il colosso della moda americana aveva festeggiato i 200 anni di attività e per celebrare un anniversario così importante aveva organizzato una festa esclusiva nel suo flagship store di Via San Pietro all’Orto a Milano.
È notizia di oggi che, stando quanto riferito da un portavoce del’azienda alla Cnbc, Brooks Brothers ha fatto ricorso al Chapter 11. La catena di abbigliamento controllata da Claudio Del Vecchio, figlio del patron di Luxottica Leonardo, ha richiesto la protezione fallimentare prevista dalla legge statunitense in attesa di valutare le opzioni strategiche tra cui, un’eventuale vendita.
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Bancarotta di Brooks Brothers: la storia del Brand
Il brand Brooks Brothers è nata a Manhattan nel 1818 per mano di Henry Sands Brooks. Si è sempre occupata di produrre capi esclusivi per i finanzieri di Wall Street e non solo. Infatti, tra gli estimatori della Brooks Brothers sono presenti numeri Presidenti americani tra cui Herbert Hoover, Chester Arthur, Franklin Roosevelt, John F. Kennedy, Richard Nixon, Gerald Ford, George H. W. Bush, Bill Clinton e Barack Obama. Lo stesso Franklin Roosevelt scelse un mantello con colletto Brooks Brothers e l’immancabile fedora alla Conferenza di Yalta nel 1945.
Nel 1988 è stata rilevata dall’inglese Marks & Spencer che nel 2011 l’ha poi ceduta a Retail Brand Alliance (Rba) ed ha cambiato nome in The Brooks Brothers Group. I primi segnali di problemi erano arrivati già lo scorso anno, quando il Brand si è trovato di fronte alla rivoluzione in atto nel mondo della moda. Anche gli stessi “lupi di Wall Street” hanno iniziato ad utilizzare un outfit casual. La conseguenza è stata la riduzione dei ricavi prima trainati dai businessmen.
Cosa ha portato alla Bancarotta di Brooks Brothers?
Secondo le parole riportate da Business of Fashion di qualche settimana fa, i problemi dell’azienda sono antecedenti alla pandemia. Secondo alcune persone che lavorano per Brooks Brothers o ci hanno lavorato, il disastro ha a che fare con scelte strategiche poco azzeccate. Due sono i punti-chiave che hanno causato questo problema:
- il posizionamento del Marchio;
- lo sfruttamento dei punti-vendita.
Ovviamente, la pandemia dovuta al Coronavirus ci ha messo anche del suo, così come ogni altro attore che opera nel mercato della moda. Brooks Brothers, durante il lockdown, ha dovuto interrompere la propria produzione. Infatti, l’azienda ha dovuto dirottare i suoi sforzi produttivi nella realizzazione di mascherine. E come se non bastasse, con lo smart working, i dipendenti hanno potuto lavorare in casa senza avere la necessità di un abito pregiato.
Ma sono molti decenni che il settore degli abiti su misura ha perso terreno a vantaggio degli e-commerce e di stili di abbigliamento più casual. Il preppy look (un modo di vestire elegante e ricercato),di cui Brooks Brothers era un punto di riferimento, adesso è seguito solo da tante nicchie.
Il problema inerente ai punti vendita riguarda i costi di gestione. I negozi Brooks Brothers erano posizionati in luoghi importanti e costosi. Abbassando il prezzo dei propri prodotti, l’azienda ha cominciato a vendere prodotti meno cari ma continuando sempre a pagare gli affitti decisamente elevati.
In poche parole, Brooks Brothers ha cambiato troppo in fretta la sua offerta, senza tenere conto delle conseguenze sulle attività di molti suoi punti vendita.
Cosa farà Brooks Brothers adesso?
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore l’azienda starebbe scegliendo un nuovo proprietario e che ulteriori dettagli saranno comunicati nei prossimi giorni. Brooks Brothers, nonostante abbia generato un fatturato pari a 991 milioni di dollari lo scorso anni, chiuderà 3 fabbriche entro il 15 agosto. In precedenza, aveva già preso la decisione di chiudere altri 51 negozi a causa del Covid.
Oggi la società va ad aggiungersi alla lista dei gruppi di moda USA che hanno fatto ricorso alla bancarotta: da Neiman Marcus Group Inc. a J.Crew Group Inc e passando per la J.C. Penney Co. Il risultato di un mondo in recessione.
Il bilancio, quest’anno, ha registrato perdite per 69 milioni di euro e i conti prevedono un ritorno all’utile solo a fine 2022. Dopo aver chiesto un prestito a Gordon Brothers per 20 milioni di dollari, Brooks Brothers ha messo in cassa integrazione l’80% dei dipendenti, inviando il preavviso in vista di chiusure di fabbriche e di licenziamenti di massa.