Se pensate che il 2020 sia già segnato, sappiate che il peggio dovrebbe ancora avvenire: sta rimbalzando da ore, infatti, la diceria che la fine del mondo professata dai Maya dovrebbe giungere tra una settimana, il 21 giugno 2020. Tutto “merito” di un account chiamato Paolo Tagaloguin, professione presunta: scienziato. La notizia è stata ripresa da più fonte di informazione ritenute autorevoli: NY post, The Sun e Mirror (salvo poi ritrattamento di quest’ultimo).
Nello specifico, secondo il sedicente uomo di scienza, c’è stato un
“un presunto errore di lettura del calendario gregoriano, introdotto nel 1582 per sostituire quello giuliano. Col cambio, sono stati “persi” alcuni giorni all’anno, 11 per la precisione, che sommati tra loro danno otto anni di scarto”.
Ecco il tweet originale, poi cancellato, citato dal NY Post:
“Following the Julian Calendar, we are technically in 2012 … The number of days lost in a year due to the shift into Gregorian Calendar is 11 days … For 268 years using the Gregorian Calendar (1752-2020) times 11 days = 2,948 days. 2,948 days / 365 days (per year) = 8 years”
Ora, tutti voi ricorderete come fosse il 21 dicembre 2012 la data prevista per la fine del mondo, ma siamo ancora qua a leggere la notizia del Post. Inoltre, a leggerlo attentamente, quest’ultimo cita l’inglese The Sun come fonte principale della news, il quale, a sua volta, riporta la presa di posizione della Nasa dell’epoca:
“La storia della fine del mondo è nata perché Nibiru, un pianeta scoperto dai Sumeri, avrebbe colpito la Terra in quella data. La catastrofe era inizialmente prevista a maggio 2003 e poi spostata al 2012 collegandola alla fine di uno dei cicli dell’antico calendario Maya”
Tutto chiaro? Macchè! Il periodico inglese si rifà, infatti, al “collega” Mirror quale fonte principale. Questo, però, nel frattempo, ha ben provveduto a cancellare la notizia. Come è stato eliminato il tweet iniziale. E l’account di Paolo Tagaloguin. Strano, vero?
Navigando su FullBright è possibile identificare Paolo M. Tegaloguin quale uno scienziato filippino che si occupa di biotecnologie, mentre sulla piattaforma ResearchGate egli risulta essere docente di botanica presso l’università del Tennessee: insomma, tutto fuorchè un esperto di Maya.
Or dunque, come ogni profezia catastrofica che si rispetti, la storia sta facendo il giro del mondo veicolata da un account Twitter rimosso e per giunta non verificato: si sa solo che i due “Paolo” precedentemente citati sono il medesimo individuo. Tuttavia, non sono presenti altri account social riferibili ad egli e nemmeno uno screen del fatidico tweet.
Quindi, in questa fantozziana storia in cui tutti citano tutti, nessuno si prende la responsabilità delle proprie affermazioni e la prova principale nonché il suo autore sono misteriosamente spariti, noi ci sentiamo di affermare come la fine del mondo prevista per il 21 giugno 2020 sia una fake news. Infine, un unico piccolo consiglio per evitare di scherzare troppo col destino: quel giorno, vestitevi eleganti che non si sa mai.