Che Elon Musk fosse un po’ eccentrico non avevamo dubbi ma la cosa che fece scalpore fu la sua decisione di bloccare il suo stipendio in Tesla per 10 anni. Spiego meglio. L’eccentrico imprenditore sudafricano ha ancorato il suo stipendio alle performance all’azienda. Non è il primo caso in cui un manager leghi i propri stipendi con gli obiettivi dell’azienda ma è uno dei rari casi in cui viene fatto con la logica del “tutto o niente”.
Il piano di Musk è decennale ed è diviso in 12 obiettivi finanziari che consentono al manager di acquisire l’1% della quota societaria (circa 1,68 milioni di azioni ad ogni traguardo raggiunto, fino ad un massimo del 12%.
Affinché Elon Musk ottenga il premio, la Tesla deve assolutamente raggiungere obiettivi in termini di margini e fatturato. Il primo traguardo è fissato a quota 100 miliardi di dollari, dopodiché si andrà avanti a tappe da 50 miliardi: 150, 200, 250 miliardi. E così via fino a 650 miliardi di dollari.
Secondo il fondatore, la società può raggiungere questo grande traguardo in 10 anni. Un obiettivo importante per un’azienda che, nel 2018 (anno della “scommessa” di Musk), disponeva di una capitalizzazione pari a 59 miliardi di dollari.
Nessuna casa automobilistica si è mai avvicinata a quei livelli, il patron vuole raggiungere i livelli dei colossi del tech quali: Apple ed Amazon.
Se riuscisse a centrare tutti gli obiettivi, Elon Musk si troverebbe con in tasca 78 miliardi di dollari.
Il valore di Elon Musk si assesta intorno ai 39 miliardi di dollari, ma per mantenere il suo tenore di vita deve chiedere continuamente prestiti.
Il magnate ha dichiarato più volte di essere “povero”. Durante l’udienza dalla prima moglie, Musk ha dichiarato di aver richiesto dei prestiti dagli amici per poter far fronte alle spese della propria famiglia. Anche nella causa per diffamazione in cui l’imprenditore fu accusato di aver chiamato “pedofilo” un soccorritore thailandese ha dichiarato di non disporre di liquidità. A rafforzare la tesi è lo stesso imprenditore che ha messo in vendita tre delle sue case a Bel-Air.
È il paradosso che coinvolge da ormai diversi anni l’imprenditore naturalizzato americano. Il suo valore è costituito dalle aziende di sua proprietà, che non può liquidare per non perderne il controllo. In poche parole, Elon Musk vale 39 miliardi solo sulla carta e non dispone di molti contanti.
Per quanto riguarda Tesla, Musk possiede il 20 percento delle azioni, pari a circa 29 miliardi alla valutazione corrente che gli consente di mantenere la leadership della casa automobilistica.
Come riporta Repubblica, Elon Musk ha finalmente sbloccato la prima tranche dei suoi compensi raggiungendo la prime due delle dodici condizioni. Il valore medio di Tesla ha superato i 100 miliardi di dollari per sei mesi.
In più, giovedì 28 maggio, l’azienda ha raggiunto anche il secondo obiettivo: Tesla ha conquistato 20 miliardi di dollari di ricavi. Ora l’imprenditore ed ingegnere di origini sudafricane potrà acquistare 1,6 milioni di azioni di Tesla al prezzo di 350,02 dollari l’una. È importante sottolineare che il valore corrente è di 805,81 dollari per azioni. Se dovesse venderle, il guadagno supererebbe i 775 milioni di dollari. Ma l’imprenditore deve conservarla per cinque anni.
Un piccolo traguardo rispetto al grande obiettivo. Ma Elon Musk crede molto nella sua creatura a tal punto da dichiarare al New York Times:
“In realtà vedo il potenziale per Tesla di diventare una compagnia da migliaia di miliardi di dollari in un periodo di 10 anni”.
Strategia di Marketing o possibilità reali? Lo potremo dire solo con il passare del tempo. Il genio e la sregolatezza di quest’uomo ci ha abituati a tutto ed è per questo che attendiamo novità!