Jordan: con “The Last Dance” batte un altro record

Michael Jordan, uno degli sportivi più pagati al mondo, batte un nuovo record grazie alla presenza in The Last Dance e continua a far parlare di se.

Michael Jordan, l’uomo dai mille record, è il miglior giocare di pallacanestro della storia e a testimoniarlo è il suo passato ricco di vittorie e successi. A rafforzare tale tesi, la nuova uscita di casa Netflix in collaborazione con ESPN:The Last Dance, una Docuserie di 10 puntate che narra la carriera del cestista e dei Chicago Bulls.

Cosa troverai in questo articolo:

I numeri

The Last Dance sbarca su Netflix il 20 aprile 2020 e in poco tempo diventa la serie più vista sulla piattaforma in Italia, un record senza precedenti raggiunto grazie alla presenza del giocatore più famoso della storia del Basket: Michael Jordan. Lo dicono i dati di Parrot Analytics per il corriere, che riferendosi al periodo Aprile-Maggio hanno raccolto ampi numeri di Demand Expressions, un indice che misura il successo dei prodotti televisivi streaming, download, interazioni sui social network e ricerche su internet.

La cifra da record è di 23,8 milioni di utenti, boom ancora più importante se si pensa che il numero è stato raggiunto senza considerare il pubblico Statunitense, (la serie sbarcherà negli Stati Uniti il prossimo 19 Luglio) il dato contiene tutte le persone che hanno guardato almeno due minuti del titolo.

“È stata una vittoria per noi ed ESPN e una grande vittoria per gli appassionati di basket, che sono affamati di nuove programmazioni, inoltre la complessità dei diritti e delle riprese avrebbe reso molto difficile una produzione indipendente” afferma Ted Sarandos, Chief Content Officer di Netflix.

The Last Dance

Otto ore divise in 10 episodi pubblicati a gruppo di 2 alla settimana, per raccontare vita e miracoli di MJ e dei Chicago Bulls; questo, il tempo bastato a The Last Dance, piombato in piena pandemia, per raccogliere il consenso di un enorme pubblico e l’amore degli appassionati del basket. Di certo, la strategia di pubblicare una Serie TV del genere in una situazione come quella creata dal Covid-19 è stata più che performante visti i numeri ottenuti. A monte della scelta, c’è un team (quello di Netflix ed ESPN) che non ha niente da invidiare ai concorrenti e si vede dal coraggio e dalla determinazione con cui presentano titoli sempre più originali, infatti, il titolo doveva uscire per intero a Giugno in tutto il mondo, ma la pandemia ha creato un’onda da cavalcare per un impatto ancora più stravolgente.

Nella serie, sono presenti anche Scottie Pippen, Dennis Rodman, Toni Kukoc e il coach Phil Jackson, nomi certamente di spessore, ma il registra preferisce partire ovviamente da Jordan per raccontare la squadra più forte di tutti i tempi: I Bulls. All’interno però non mancano tanti altri contenuti di qualità, come le interviste esclusive a ex Presidenti con Barack Obama e Bill Clinton o le immagini che seguono i Chicago Bull anche fuori dal campo, grazie ad un’autorizzazione ai tempi concessa a una troupe. E’ proprio grazie a quest’autorizzazione se nella serie sono presenti immagini inedite mai viste prima, che mescolate con la storia che tutti conosciamo rendono il titolo The Last Dance uno dei più visti in Italia.

Michael Jordan

Jordan è un tipo che di record ne capisce, la sua carriera è costellata da successi e grandi imprese sia dentro che fuori dal campo. Fin dal 1984 infatti, la storia ha iniziato a parlare di lui, quando all’epoca firmò un contratto di 5 anni con il colosso dell’abbigliamento sportivo Nike che gli versava la modica cifra di 500 milioni di dollari all’anno. Uno dei più grandi affari sportivi e commerciali quello dell’84, che ha reso non solo Jordan ancora più famoso di quanto non lo fosse, ma la stesa Nike una delle più grandi aziende del suo settore. Infatti, a quei tempi, la Nike non era così conosciuta come oggi, al centro di tutto c’erano Adidas e Converse. Un altro grande successo del cestista, è stato quello riguardante le famosissime scarpe Air Jordan. Queste infatti, ai tempi furono bandite dal campo poiché non rispettavano alcuni standard, ma la notorietà del giocatore permise alla Nike di vendere il modello al pubblico e di raggiungere, in soli 12 mesi la cifra di 100 milioni di dollari. Tutto questo ovviamente, alzò notevolmente la busta paga del giocatore (130 milioni di dollari guadagnati grazie al contratto con Nike nello scorso anno) che grazie alla sua straordinaria bravura nel basket, si fece largo sia in campo sportivo sia in campo imprenditoriale.

Michael Jordan air jordan
Nella foto: Michael Jordan con il primo paio di Air Jordan

Con tutti questi record, e gli investimenti che lo circondano, Jordan ha raggiunto un patrimonio netto di 2,1 miliardi di dollari entrando nel club dei miliardari nel 2014. 94 milioni al lordo delle tasse sono i guadagni derivanti dal solo sport (13 stagioni nei Chicago Bulls e 2 anni con i Washington Wizards), 4 milioni invece sono stati percepiti quando ha deciso di ritirarsi. La cifra più grande però deriva dagli sponsor, 1,7 miliardi di dollari da Nike, Coca-Cola, McDonald’s e tanti altri che lo hanno scelto come testimonial per le loro campagne pubblicitarie.

I suoi investimenti più grandi riguardano gli Hornets, all’epoca Charlotte Bobcats, nei quali ha assunto il controllo della squadra con un accordo da 175 milioni di dollari. Nel 2018, insieme a Magic Johnson investe in Axiomatic, società che controlla la squadra di eSports Team Liquid, attualmente valutata intorno ai 320 milioni di dollari. Dulcis in fundo, insieme ad altri proprietari di squadre NBA lancia nel 2019 il marchio di tequila super premium, Cincoro, la cui bottiglia più costosa ha un prezzo di 1600 dollari. Si è unito inoltre ad altri grandi investitori nel settore del baseball e per non farsi mancare niente, ha deciso di investire anche in automobili e nel settore food, acquistando una concessionaria e divenendo partner del Cornerstone Restaurant Group.

Una persona del genere non può che rappresentare fonte di ispirazione per chiunque abbia il desiderio di intraprendere la strada dell’imprenditoria e non solo.