Covid-19 e Supply Chain: l’effetto Bullwhip

Introduzione

In questi giorni, l’intera società è impegnata a contrastare gli effetti della pandemia da Covid–19 dal punto di vista sanitario, ma ancora troppo poco si sta dicendo e, soprattutto, facendo per fronteggiare l’emergenza con cui dovremo misurarci per lungo tempo: quella economica. Mai come in questo periodo le repentine variazioni della domanda possono avere un effetto catastrofico sull’intera Supply Chain. A tal proposito, è bene tener d’occhio un fenomeno molto studiato all’inizio degli anni ’90, ma che oggi sembra esser finito nel dimenticatoio, il cosiddetto effetto Bullwhip o più comunemente noto come “effetto frusta”.

Cos’è l’effetto Bullwhip?

Per Effetto Bullwhip si intende l’incremento della variabilità della domanda, misurata attraverso la deviazione standard (σ) che si propaga da valle verso monte della Supply Chain. In alcuni studi si è visto che l’incremento della variabilità della domanda è di circa 2:1 per ogni stadio della Supply Chain, mentre il valore medio della domanda (μ) tende invece a rimanere costante.

Nell’Articolo del 1997 The Bullwhip Effect in Supply Chains – Sloan Managment Review  di  Hau L. Lee – V. Padmanabhan – Seungjin Whang,  l’effetto Bullwhip viene descritto come segue :

“Distorted information from one end of a supply chain to the other can lead to tremendous inefficiencies: excessive inventory investment, poor customer service, lost revenues, misguided capacity plans, ineffective transportation, and missed production schedules.”

Questa definizione ci dà un’idea di quello che può provocare una informazione distorta da una parte all’altra della Supply Chain, ovvero numerose inefficienze dovute agli elevati investimenti nelle scorte, un basso livello di servizio per il cliente, mancate vendite, trasporti inefficaci ed errati programmi di produzione.

Ecco un grafico che rimarca il concetto: ordini più o meno costanti a valle rispetto ad ordini molto variabili a monte

Quali sono le principali cause dell’effetto Bullwhip?

Le cause che possono far innescare questo fenomeno all’interno della Supply Chain sono molteplici. Di seguito andremo ad illustrarne qualcuna:

Condivisione delle informazioni: quando ci troviamo nel caso di una gestione della Supply Chain indipendente e non integrata, man mano che ci si allontana dal mercato finale ciò che cresce è il lead time di trasferimento dell’informazione (tempo tecnico per trasferire l’informazione tra i diversi stadi della Supply Chain). Per far sì che questo lead time venga ridotto o addirittura annullato, è necessario adottare una condivisione delle informazioni tra i diversi attori della Supply Chain;

  • Lottizzazione degli ordini: si tratta di mettere insieme la domanda e definire un certo valore di ordine che riesca a coprire quest’ultima in un determinato periodo, sfruttando le economie sui costi di ordine e costi di trasporto. Mettere assieme la domanda che copre un certo orizzonte temporale trasferisce segnali che non corrispondono alla domanda del mercato ma che sono il risultato di un calcolo dovuto ad un problema di costi. La conseguenza di questo meccanismo è la distorsione del segnale di domanda sia in termini di quantità che a livello temporale.
  • Tecniche di previsione della domanda: nel caso in cui la Supply Chain viene gestita in maniera indipendente, ogni stadio adotterà una tecnica di previsione della domanda fatta sulla base dei propri ordini attraverso l’analisi delle serie storiche. Tutto ciò non garantisce che le previsioni siano allineate, creando una distorsione del reale segnale di domanda.
  • Fluttuazione dei prezzi: ogni impresa ha la facoltà di adottare delle politiche di marketing (promozioni e sconti) al fine di aumentare le vendite. Queste tecniche portano in qualche modo ad un’anticipazione della domanda da parte del consumatore finale, il quale nel suo piccolo metterà “a magazzino” il bene, distorcendo il segnale di domanda.
  • Ordini inflazionati: questa causa dell’effetto Bullwhip si innesca quando la domanda eccede la fornitura. In questo scenario il produttore gestirà la situazione attuando una politica di razionamento degli ordini, ovvero andrà a diminuire la fornitura ad ogni distributore di una quota parte (accontentando tutti). Di conseguenza, il distributore tenderà ad adottare una strategia di inflazionamento degli ordini, cioè deciderà di piazzare un ordine più grande rispetto all’effettiva necessità, cercando di evitare di ricevere meno merce e creando una distorsione del segnale di domanda.

Conclusioni

Chi si occupa di Supply Chain dovrebbe sapere che a fronte di un decremento/incremento della domanda del solo 5% a monte della Supply Chain (ad esempio la pasta che acquistiamo al supermercato) si verifica una fluttuazione anche del 80% negli step più a valle (ad esempio il produttore di componenti o materie prime per i macchinari utilizzati dalle aziende produttrici di pasta), se non si applica una gestione integrata della Supply Chain. In un sistema logistico così strutturato, organizzato e complesso come quello attuale, tali cambiamenti risultano essere poco sani per l’intero sistema. Ci sono molti modi per attenuare o mitigare l’effetto Bullwhip:  bisogna fare in modo che tutti gli attori che partecipano alla Supply Chain siano in stretta collaborazione tra loro, cercando di condividere più informazioni possibili e mantenendo una certa trasparenza nei meccanismi di interazione tra i vari attori, migliorare la qualità delle informazioni condivise e dotarsi di sistemi previsionali di domanda che possano adattarsi a determinati fenomeni anomali come lo è la pandemia da Covid–19. Infine, per quanto riguarda tutti, la corsa agli accaparramenti (alimentari e non) a cui stiamo assistendo in questo periodo, sicuramente non è di aiuto ad un sistema fondamentale come quello logistico che, mai come in questi giorni, risulta essere di vitale importanza per tutti. Un comportamento razionale, etico e non egoistico che tutti noi siamo chiamati ad adottare, sicuramente può essere una chiave importante per affrontare l’emergenza in atto, ma in ogni caso non deve essere abbandonato una volta che tutto ciò sarà finito.

Fonti:  Hau L. Lee – V. Padmanabhan – Seungjin Whang , “The Bullwhip Effect in Supply Chains” – Sloan Managment Review  – Massachussets Institute of Technology (MIT) – Spring, 1997

Milano Finanza – “Come superare l’impatto del coronavirus sul sistema logistico” –  https://www.milanofinanza.it/news/come-superare-l-impatto-del-coronavirus-sul-sistema-logistico-202004061459486253

Il Sole 24 Ore – Econopoly – “Aziende, lo tsunami sulla domanda è in arrivo. Ecco come prepararsi” – https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2020/03/21/aziende-tsunami-domanda/?refresh_ce=1

Autore: Lupoli Nicolò Andrea – studente Magistrale in Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Bari