Bill Gates e Giuseppe Conte insieme per un vaccino contro il coronavirus

Bill Gates e Giuseppe Conte si vedranno e parleranno in videochiamata nella giornata di sabato, l’incontro verterà sul vaccino contro il coronavirus.

Bill Gates Giuseppe Conte Vaccino Coronavirus

Credits: Il Giornale di Salerno

È una notizia dell’ultima ora quella che è stata riportata in serata dal Corriere della Sera e che riguarda Bill Gates e Giuseppe Conte. A legare lo storico fondatore della Microsoft e l’attuale Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana è il COVID-19, o meglio, lo sviluppo di un vaccino che possa metter fine alla pandemia che stiamo vivendo.

Bill Gates e Giuseppe Conte hanno già fissato un appuntamento per sabato. L’incontro si terrà tramite una videochiamata e verterà sullo sviluppo del vaccino che è in fase di sperimentazione alla Oxford University, al quale sta lavorando anche la ADVENT – IRBM, azienda italiana con sede a Pomezia, operante nel settore della biologia molecolare e che ha già messo a punto il vaccino italiano anti-ebola.

Bill Gates e Conte contro il coronavirus

Sin dall’inizio della pandemia, Bill Gates si è interessato alla questione e ha versato 250 milioni di dollari destinati proprio alla ricerca di un vaccino contro il coronavirus.

Oggi, ha deciso di contattare il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte per parlare dei prossimi investimenti da effettuare, in modo da migliorare ulteriormente la ricerca e arrivare, il prima possibile, a un vaccino in versione definitiva da poter utilizzare in Italia e in tutti gli altri Paesi del mondo.

In particolare, Bill Gates aveva dichiarato al Corriere che ci sono alcuni passi fondamentali da portare avanti nella ricerca:

  • Assicurarsi che le risorse mondiali vengano distribuite efficacemente (mascherine, guanti e test diagnostici);
  • Stanziamento di fondi necessari alla ricerca medica per lo sviluppo di un vaccino.

Inoltre, la necessità dell’incontro nasce anche dal fatto che l’azienda di Pomezia ha reso noto di avere la possibilità di rendere disponibili i primi stock del vaccino nel mese di dicembre, se i test avranno esito positivo.