Birra Corona e coronavirus: virus, bufale e mercato
Cosa c’entra la birra Corona con il coronavirus? Ovviamente nulla. A parte il fatto che il coronavirus potrebbe avere un impatto negativo sul brand di una delle birre più famose al mondo.
Cosa troverai in questo articolo:
Internet, meme e ricerche
Nei primi giorni della diffusione del coronavirus, quando questo era ancora confinato in Cina e non terrorizzava ancora il resto del mondo, l’ironia di internet si è scatenata: tra i meme più in voga vi erano quelli che giocavano col nome del virus e “l’omonima” birra (Corona). Sul web, insieme ai meme, hanno iniziato a prendere piede anche le bufale (più o meno verosimili) sul coronavirus.
A cosa è dovuta l’omonimia? Il coronavirus (o meglio i coronavirus) è stato battezzato così in virtù della sua struttura (osservabile al microscopio). La birra Corona, invece, dovrebbe il suo nome alla decorazione della torre principale della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe di Puerto Vallarta in Messico.
Ma il confine tra meme e bufale è estremante labile: secondo quanto riportato da molte testate (in Italia anche il corriere) tra fine gennaio e inizio febbraio le ricerche su Google di “beer virus” e “Corona beer virus” sono esplose, quantomeno in alcuni paesi (rispettivamente Portogallo, Argentina e Paesi Bassi per la prima e Malesia, Danimarca e Taiwan per l’altra). Ovviamente, da questo non si può dire che l’associazione “birra Corona – coronavirus” sia stata presa sul serio. O no? Vediamolo nel prossimo paragrafo…
Coronavirus, mercati e birra Corona
L’impatto del coronavirus sull’economia è potenzialmente disastroso. In Cina, il paese in cui per primo si è diffuso il virus e quello con il più alto numero di contagi, le ripercussioni sul breve termine si avranno in termini minore crescita del PIL. Per quanto riguarda l’impatto sull’economia globale nel medio termine molti si stanno prodigando in stime e previsioni. L’effetto immediato sui mercati azionari, invece, si sta già avvertendo e secondo molti analisti il trend è destinato a peggiorare.
Le azioni della Constellation Brands Inc., la società che produce e distribuisce la birra Corona,nell’ultima settimana sono risultate costantemente in calo. Alla luce di quanto appena detto, questo dato può essere facilmente interpretato: più che essere dovuto alla dilagante fobia del coronavirus e all’associazione “birra Corona – coronavirus”, sarebbe più probabilmente un riflesso dell’andamento generale dei mercati. Tuttavia…
La Corona Extra, birra messicana, è tra le birre d’importazione più vendute negli Stati Uniti insieme a Guinness e Heineken, ma secondo un sondaggio di YouGov la percezione dei consumatori statunitensi nei suoi confronti è nettamente peggiorata dall’inizio di quest’anno: Il 38% degli intervistati (consumatori abituali di birra) non comprerebbe birra Corona e il 14% del campione non la ordinerebbe in pubblico. Il dato più sorprendente, però, è che il 16% degli intervistati avrebbe dichiarato di non saper dire se esista o meno una qualche relazione tra la birra Corona ed il coronavirus.
In conclusione: è plausibile che il fenomeno si sia autoalimentato instillando il dubbio nei consumatori. La conseguenza sarebbe evidente sull’andamento in borsa delle azioni della compagnia.
In ogni caso, la compagnia ha rilasciato una dichiarazione secondo cui i suoi consumatori sono coscienti del fatto che non esiste alcuna relazione tra la birra Corona ed il coronavirus. Quindi, implicitamente ha ribadito il concetto!