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Introduzione

L’ergonomia (ergon = lavoro, nomos = regola, legge) è la scienza che studia come far interagire l’uomo con le tecnologie in modo ottimale. Usato per la prima volta nel 1857 in un giornale polacco, è stato poi ripreso negli anni ’40 da Murrel, per descrivere le linee guide nel design di nuovi prodotti rispondenti alle necessità dell’utente. È quindi il benessere dell’operatore, dell’ingegnere, del manager nel luogo di lavoro.

La situazione Italiana

In Italia, l’INAIL è promotore per la sicurezza e la salute nell’ambito lavorativo, garantito dal D.Lgs. 81/2008, in cui si illustrano i modi operandi che devono seguire le industrie e i luoghi di lavoro per essere a norma di legge e tutelare i propri lavoratori. Si vanno, quindi, a modificare i macchinari e si va a formare l’operatore per far sì che non faccia sforzi eccessivi o movimenti bruschi. Questi, inizialmente, può opporsi a tali cambiamenti, come si può opporre il datore di lavoro per gli alti costi che dovrebbe sostenere, perché “ha sempre fatto così”, ma allora, vale la pena spendere per la sicurezza e per il benessere dei propri dipendenti? Secondo un’indagine dell’INAIL, le denunce di infortunio sul lavoro sono aumentate dello 0,04% rispetto al 2018, con una diminuzione del 5,2% per quanto riguarda le morti bianche. Fortunatamente le morti si sono ridotte, ma tali denunce e decessi riscontrati nel luogo lavorativo rappresentano un costo enorme per l’azienda, oltre che al danno per l’immagine. Se si inducessero i propri operatori a lavorare in sicurezza e ad evitare determinati movimenti, essi lavorerebbero meglio, e si ridurrebbe la probabilità che questi causi un infortunio a sè stessi o ad altri. È compito del manager, poi, assicurarsi che l’operatore svolga realmente al meglio il proprio compito utilizzando tecniche ergonomiche.

I costi

I numeri variano a seconda delle dimensioni e del fatturato dell’azienda ma, parlando di PMI, secondo il Mipaaf (Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), mettere in sicurezza l’azienda costa tra i €7000 e i €10.000; al contrario, un infortunio è un fardello che oscilla tra i €60.000 e €180.000, tra costi diretti ed indiretti (fonte: INAIL, Metodo Osha). Dato che un’azienda valuta prevalentemente i costi e, alcune volte, molto meno le persone, la conclusione di cosa sia giusto, anche in termini umani, è lampante.

Articolo a cura di Riccardo Donolato