Il CEO di McDonald’s, Steve Easterbrook, ha rassegnato le sue dimissioni su invito del consiglio d’amministrazione dopo che un’indagine interna ha appurato una sua relazione con una dipendente. Sebbene consenziente, tale relazione costituirebbe una violazione del codice etico del colosso mondiale del fast food. McDonald’s non ha rilasciato ulteriori dettagli, ma in una mail ai propri dipendenti l’ormai ex CEO dichiara di aver commesso un errore e concorda sulla necessità di un suo passo indietro.
Risale solo all’anno scorso la notizia delle dimissioni di Brian Krzanich, allora CEO di Intel fin dal 2013, per una vicenda analoga.
Dagli anni Sessanta in poi il colosso alimentare ha raggiunto numeri da capogiro, arrivando ad essere presente praticamente in ogni singolo paese del pianeta. Tuttavia, dal secondo decennio del nuovo millennio, a causa di svariati fattori – la maggior attenzione nei confronti dei problemi di salute correlati alla cattiva alimentazione, la crescente consapevolezza delle nuove generazioni dell’impatto ambientale dell’industria della carne, la nascita di una miriade di nuovi attori minori che in tempi non sospetti hanno puntato a un target più giovane tramite consegne a domicilio, offerta di cibo salutare/biologico e alternative vegetariane – McDonald’s ha registrato un calo delle vendite e dei ricavi.
In questi anni da CEO Easterbrook ha messo in atto una profonda trasformazione del più famoso franchising al mondo: a lui si devono il servizio di delivery di McDonald’s (grazie a importanti accordi con aziende leader del settore, come ad esempio Uber Eats) e i chioschi per il “self-order”.
A marzo di quest’anno è stata completata un’operazione di acquisizione per 300 milioni di dollari di una società di intelligenza artificiale (Dynamic Yield Ltd.), con l’obiettivo implementare degli algoritmi di intelligenza artificiale per la personalizzazione dei menù elettronici dei McDrive che tengano conto di vari parametri. In questi quattro anni, con Easterbrook come CEO che ha tentato in tutti i modi di portare innovazione tecnologica e aumentare la qualità percepita dei consumatori, l’azienda ha visto quasi raddoppiare il suo valore.
Secondo Bloomberg, se da un lato le innovazioni introdotte sembrano aver funzionato in termini di maggiori margini per l’azienda, dall’altro questo processo di trasformazione ha incontrato l’opposizione di un elevato numero di proprietari dei negozi McDonald’s a causa degli enormi investimenti necessari.
Dopo il periodo della rinascita, pare che l’ultimo trimestre abbia fatto registrare una nuova stagnazione delle vendite. Vedremo come il nuovo CEO, Chris Kempczinski, già stretto collaboratore di Easterbrook, affronterà questa sfida.
Tra le altre sfide da affrontare, oltre al già citato malcontento di proprietari di ristoranti per gli ingenti investimenti richiesti, vi sono le rivendicazioni di vari gruppi che vanno dal salario minimo orario (Fight for $15) alla richiesta di un maggior impegno dell’azienda nel combattere le molestie sessuali sul posto di lavoro.
Antonio Donadio