Virgin Galactic: la prima società di turismo spaziale quotata in borsa
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Introduzione
Il magnate britannico Richard Branson, fondatore del gruppo Virgin, punta allo spazio. Oltre alla leggendaria etichetta discografica (Virgin Records) e l’esclusiva catena di centri fitness (Virgin Active) – e decine di altre società che comprendono compagnie aeree, hotel, case editrici, cosmetici e telefonia – nel gruppo brillano Virgin Galactic (qui articolo sulla nuova serie di veivoli), Virgin Orbit e The Spaceship Company.
Cosa fa Branson nello spazio?
Virgin Orbit è una compagnia che punta a fornire ai propri clienti servizi per il lancio in orbita di piccoli satelliti. The Spaceship Company, di proprietà di Virgin Galactic, progetta e produce veicoli spaziali per quest’ultima e veicoli spaziali da vendere ad altre imprese. Virgin Galactic, infine, ambisce al turismo spaziale. L’idea è offrire ai propri clienti 20 indimenticabili minuti di volo orbitale, in cui poter guardare la terra dallo spazio e addirittura sperimentare l’assenza di gravità per circa cinque minuti. Nonostante il costo del biglietto sia di 250 000 dollari, la lista di prenotazioni per i voli orbitali conta già più di 600 nomi, che da soli raddoppierebbero il numero dei viaggiatori spaziali nella storia dell’umanità. Sono stati siglati anche accordi per futuri posti riservati a ricercatori per permettere loro di eseguire esperimenti in assenza di gravità.
La prima società di turismo spaziale quotata in borsa
Dalla sua nascita Virgin Galactic è stata finanziata per più di un miliardo di dollari, ma la maggior parte dei finanziamenti proveniva direttamente da Branson che prevedeva di iniziare a generare ricavi entro pochi anni. Tuttavia, il lancio dei primi voli commerciali ha richiesto più tempo del previsto, con conseguente aumento dei costi, anche a causa di un grave incidente avvenuto nel 2014 (una navicella è esplosa in fase di test causando la morte di un co-pilota). Il 28 Ottobre 2019 Virgin Galactic diventa la prima società di turismo spaziale quotata in borsa in seguito ad un accordo di fusione con una società di venture capital, Social Capital Hedosophia. L’operazione ha permesso di raccogliere 800 milioni di dollari e aggirare l’offerta pubblica iniziale, portando Social Capital Hedosophia a detenere il 49% della società del gruppo Virgin. Virgin Galactic, il cui ticker è “SPCE”, è sbarcata sul New York Stock Exchange con una valutazione che si aggira intorno a 1,5 miliardi di dollari. Le grandi istituzioni della finanza (tra cui Goldman Sachs e Morgan Stanley) prevedono che il settore spaziale privato registrerà una crescita del mercato che dai 340 miliardi odierni arriverebbe a circa 1000 miliardi di dollari nei prossimi vent’anni. Non dimentichiamo che i maggiori competitor di Virgin Galactic sono Blue Origin di Jeff Bezos e SpaceX di Elon Musk!
Articolo di Antonio Donadio