Foodtech e sostenibilità: Talent Garden spinge l’innovazione italiana

IL NUOVO CAMPUS TAG

Situato nel palazzo della Regione Lombardia, il nuovo spazio ospiterà postazioni di lavoro di 180 professionisti e al suo interno saranno presenti anche 2 aule per i corsi della Innovation School, la scuola di formazione di Talent Garden. L’investimento è stato di 1,5 MLN Euro e si aggiunge agli altri due campus (Via Calabiana e Via Merano) di Tag, la più grande piattaforma europea di networking e formazione per l’innovazione digitale. Ad oggi nel Campus Isola sono presenti più di 30 startup dell’ecosistema-foodtech, operanti nei settori che spaziano dalla produzione alla distribuzione, dal packaging al marketing. Al progetto hanno già aderito importanti partner multinazionali quali Accenture, Barilla, Eataly, Electrolux, Future Food Institute, Gambero Rosso, Lavazza, Unilever e VarGroup. Insieme alle start up emergenti, potranno realizzare e partecipare a progetti di sviluppo, formazione e trasformazione digitale, idee di business ed eventi legati al mondo foodtech e della sostenibilità.

Il nuovo campus TAG

“HOT-TOPIC” DEI PROSSIMI ANNI

L’Italia è da sempre terra della sostenibilità, dell’alimentazione e del buon cibo, settore che vale il 14% del PIL. Necessario sarà perciò portare le nuove innovazioni tecnologiche in questo ramo industriale, tanto caro al Belpaese. Si sente quindi spesso pronunciare “Foodtech”, ma cosa si intende di preciso? Cosa sta accadendo in Italia e in Europa in termini di innovazione legata alla filiera del cibo?

Innanzitutto, rispondendo alla prima domanda, il Foodtech è un settore che utilizza le tecnologie digitali per la produzione, conservazione, lavorazione, confezionamento, controllo e distribuzione del cibo. È composto da imprenditori e startup agroalimentari aventi due scopi: rendere i prodotti di qualità accessibili al maggior numero di persone e far sì che la produzione agricola diventi sempre più sostenibile a lungo temine.

LA PANORAMICA GLOBALE

Se poi si volesse estendere lo sguardo oltre le Alpi, l’ecosistema globale del Foodtech sta crescendo in maniera esponenziale. Gli unicorni del settore sono complessivamente 35, con un valore totale di 169 MLD  Euro, di cui 30 generati da 9 startup europee che operano principalmente nel segmento delle consegne a domicilio. Dal 2013 ad oggi gli investimenti europei nel settore Foodtech sono stati 6,5 MLD Euro. Circa la metà sono andati a cinque player globali nel settore delivery: Deliveroo, Delivery Hero, Just Eat, takeaway.com e Hello Fresh, che complessivamente valgono 21MLD Euro.

Negli ultimi cinque anni, UK, Germania e Francia hanno guidato gli investimenti nel settore, ma la Spagna e l’Italia si sono distinte per numero di round (rispettivamente il 12% e il 9% del totale). Il delivery ha ricevuto circa metà degli investimenti, tuttavia rappresenta solo uno dei segmenti del settore. Le startup Foodtech operano infatti in diverse aree di innovazione: dall’agricoltura (migliorare la produzione e la qualità agricola attraverso l’uso di droni, sensori e software di gestione) al foodscience (sviluppare nuovi prodotti alimentari rispondendo all’esigenza di maggiore trasparenza, salute e attenzione all’ambiente), dal foodservice ai media, passando per il coaching.

IL CONTESTO ITALICO

Da un’analisi dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, emerge che delle 98 startup italiane, la Lombardia guida con il maggior numero di startup Foodtech (33%) con il 53% del finanziamento complessivo ottenuti. Considerando che ogni startup può esplorare uno o più ambiti applicativi, quelli più sviluppati sono per il 50% l’ecommerce, 20% agricoltura 4.0, 13% qualità alimentare, 8% sostenibilità, 6% tracciabilità e 7% altro. In linea con i trend europei, il 67% dei 25,3 milioni di euro di investimenti totali è stato ricevuto da startup e-commerce. Nonostante la numerosità significativa, le startup operanti nell’agricoltura 4.0 contano solo il 7% del finanziamento totale. Il 15% va alla qualità alimentare, il 9% alla sostenibilità e il 4% alla tracciabilità.

Ad oggi le 5 startup italiane più finanziate sono:

Sfera:una serra ipertecnologica che produce in maggiore quantità e evita residui nocivi nei prodotti agricoli. (19 MLN Euro);

Foorban: piattaforma ecommerce di piatti pronti, studiati settimanalmente da un team di chef e nutrizionisti (2.7 MLN Euro);

XNext: startup che si occupa di monitoraggio della qualità dei prodotti tramite Raggi X (2.5 MLN Euro);

VINO 75: ecommerce per l’acquisto di vini e distillati italiani e internazionali (2.4 MLN Euro);

Tannico: piattaforma ecommerce per l’acquisto di vini italiani (2.1 MLN Euro);

LE PAROLE DI DATTOLI (CEO) DI TAG

Davide Dattoli, fondatore e Ceo di Talent Garden afferma:

Dattoli TAG

“Il nostro obiettivo è quello di contribuire a colmare il ritardo culturale che esiste in Italia sul tema dell’innovazione digitale e che rende difficile il dialogo tra le grandi corporate del food e le startup del settore e di favorire l’interesse degli investitori. Ci sentiamo stimolati e accogliamo positivamente la costituzione del ministero dedicato all’Innovazione Tecnologica e alla Digitalizzazione, istituito dal nuovo governo. È un passo fondamentale e tangibile verso un cambio di cultura e un’apertura verso la digital transformation necessaria alla crescita del Paese. Il foodtech è la tecnologia più antica del mondo, la storia dell’uomo è avanzata evolvendo i processi e le tecniche di produzione ma oggi il tema non è più solo dar da mangiare a tutti ma come farlo senza distruggere il pianeta. Nel 2050 sulla terra ci saranno quasi 10 miliardi di persone e lo sviluppo come è stato interpretato fino ad oggi, non è più sostenibile. Per questo, come attori attivi dell’ecosistema di innovazione e del digitale, abbiamo deciso di investire in questa direzione. Sebbene infatti, l’Italia sia il terzo ecosistema europeo per investimenti dietro a UK e Francia, l’Europa rappresenta solo il 9% dei finanziamenti mondiali in ambito foodtech”.

LE PAROLE DI MATERNINI

Lorenzo Maternini, vicepresident Global Sales & Country Manager Italy Talent Garden, aggiunge:

“Siamo molto orgogliosi che alcuni tra i più importanti nomi del panorama food italiano abbiano scelto di far parte di questo nostro nuovo progetto: la loro presenza ha stimolato la costituzione di un advisory board che ci aiuterà a condividere know how e a indirizzare le attività di questo Campus. Siamo altresì contenti che il nostro Campus si sia già popolato di alcune tra le startup più innovative dell’ecosistema italiano ed europeo. Il valore aggiunto di Talent Garden sta nella capacità di creare cultura, network e relazioni e il Campus Isola vuole quindi essere la casa italiana dell’innovazione legata al foodtech e alla sostenibilità. Il nostro obiettivo concreto è favorire il processo avvicinando le Corporate alla community internazionale degli innovatori presenti nei nostri campus in Europa. A livello culturale, inoltre, agiremo anche attraverso la formazione, introducendo corsi specifici all’interno dell’Innovation School che prepareranno i professionisti del foodtech di domani”.