Uber contro i suoi autisti: l’Assembly Bill 5
Mentre in Italia sono i rider a reclamare più diritti, in California sono gli autisti di Uber a farsi sentire. La principale richiesta è il riconoscimento dello status di dipendenti al posto di quello di prestatori d’opera.
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L’Assembly Bill 5
L’AB5 è un disegno di legge appena approvato e che andrebbe a rivoluzionare il mondo della gig economy, che nel caso specifico porterà Uber a diventare a tutti gli effetti titolare degli autisti. Con questo arriveranno salari, straordinari pagati e vari benefit. L’approvazione al Senato californiano è arrivata con 29 voti contro 11 e che fa seguito all’appoggio del governatore Gavin Newsom. Se il testo diventerà esecutivo, dall’anno prossimo le società del settore dovranno rivedere radicalmente il loro modello di business.
Non solo la California
Le persone interessate da questo provvedimento sono milioni in tutti gli States. Nello Stato di Washington e in Oregon sono già stati preparate delle proposte sulla scia dell’AB-5. Dato la probabile conversione di questo, è ragionevole pensare che anche i suoi “cugini” avranno lo stesso successo. Un percorso simile è stato avviato anche a New York, dove nel 2018 è stato introdotto il salario minimo per i rider.
I requisiti minimi per essere indipendenti
Durante il lungo dibattito sull’AB-5, è stata tracciata una linea guida dalla Corte Suprema di Los Angeles. Pronunciandosi in merito a una causa contro la Dynamex, la Corte ha stabilito tre requisiti per considerare un prestatore d’opera come indipendente. I lavoratori devono:
- essere liberi dal controllo del datore di lavoro
- lavorare fuori dal contesto regolare dell’azienda
- essere impegnati in un «commercio, occupazione o attività di natura identica a quella del lavoro svolto»
La mancanza di una di queste situazioni fa della persona un dipendente della società.
Le opposizioni
Ad opporsi maggiormente all’Assembly Bill sono Uber e Lyft (incredibile eh?). Queste società sarebbero costrette a rivoluzionare il proprio business model e soprattutto a dover spendere ingenti somme di denaro. Le due aziende hanno stimato un aumento dei costi circa il 30%.
La gabola
Nonostante il passaggio del disegno di legge, Uber non sembra intenzionata a cambiare il suo modus operandi e riconoscere lo status di dipendenti ai “suoi” autisti. La chiave di lettura della società è che la legge impone solo limiti più stretti per differenziare tra indipendenti e non ma non prevede che l’azienda si trasformi. Uber si dichiara convinta di riuscire a superare il test legale imposto dall’AB-5 e quindi continuare a lavorare come se nulla fosse.