Psicosi Samara Challenge: perché la sfida social è divenuta virale?

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Introduzione

La “Samara Challenge” deve il nome a Samara Morgan, protagonista del film horror The Ring. La “challenge” consiste nel travestirsi e mettere paura alle persone. Quest’ultima sfida lanciata dal web è stata accolta con estremo entusiasmo a Roma, Napoli, Messina, Catanzaro, Manfredonia, Cagliari, Catania… Insomma, si è generata una vera e propria psicosi.

Samara Challenge

La noia e le lunghe nottate estive possono portare i giovani a commettere delle stupidate, anche oltre ogni misura. E’ esattamente quello che sta accadendo in tutta Italia con la Samara Challenge, una nuova sfida lanciata dai social network. Prende ispirazione da Samara Morgan, protagonista del film The Ring e consiste nel vestirsi come la suddetta (una lunga parrucca nera con i capelli che nascondono il viso, una tunica bianca e un coltello), sfilare, preferibilmente di notte, barcollando per le vie della città, mettere paura ai passanti e pubblicare il video sui social.

Forse potrebbe essere vista come una semplice bravata o una ragazzata, tuttavia in un’epoca in cui tutto diventa di pubblico dominio, la Samara Challenge sta diventando molto pericolosa. Negli ultimi giorni infatti ci sono state più segnalazioni su colluttazioni e pestaggi che hanno riguardato i protagonisti della sfida: le persone vittime dello scherzo hanno infatti reagito in malo modo per paura di essere aggrediti.

Aggressioni

Nella notte tra l’1 e il 2 settembre scorso, intorno alle 01:40, l’apparizione di Samara al Parco Meda di Roma ha creato grande fermento; alcuni ragazzi hanno reagito inseguendola e, come viene raccontato nel gruppo Facebook “Comitato Beltramelli Meda Portonaccio”, l’hanno presa a calci e pugni.

Come scrive Il Tempo, non era la prima volta che la ragazzina si faceva la propria apparizione per le vie capitoline. Samara si era già fatta “viva” a Centocelle, Casal Monastero, Pietralata e Monti Tiburtini. Ad Agropoli la reazione è stata più pacata e, una volta diffuse le prime immagini del passaggio di Samara, molti giovani sono scesi in strada per trovarla. Tuttavia anche qui si è rischiato di finire in cronaca nera poichè una ragazza, intenta a scattare un selfie con l’ adolescente di The Ring, presa alla sprovvista da un movimento improvviso della maschera, ha rischiato di finire investita da una macchina in corsa.

Preoccupazione anche a Catanzaro, come riportato da catanzaroinforma.it, dove una mamma ha segnalato di aver trovato, in piena notte, la figlia in bagno in compagnia di un’amica a piangere disperatamente per il fortuito incontro con un’altra finta Samara.

A Manfredonia, Foggia, l’avvistamento è avvenuto all’interno del cimitero locale e tanta è stata la voglia di centinaia di giovani di trasformare quella notte in una scena horror, che sono dovute intervenire le forze dell’ordine per rimandare tutti a casa. La polizia ha poi provato a rintracciare gli autori dello scherzo, che sono riusciti a far sbucare la bambina di The Ring addirittura da una tomba.

Inoltre, il rischio pestaggio è elevato, quasi naturale se, come Il Messaggero ci racconta essere successo a Torre del Greco, la Samara di turno decide di girare armata di un grosso coltello. Pestaggio che è puntualmente avvenuto a Taranto.

Avvistamenti anche a Messina, dove pare un anziano sia stato colto da malore dopo l’incontro. Vi sono poi state diverse altre segnalazioni in centro-città sicula, così come riporta il quotidiano online LetteraEmme, facente fede alle dichiarazioni del vicepresidente di una circoscrizione vittima delle visite di Samara

“Sono diverse le segnalazioni che mi giungono sulla presenza di questa figura: i genitori, preoccupati, sono costretti a richiamare i propri figli a casa e i cittadini vivono con la paura di uscire di casa. In effetti, stando al racconto dei cittadini e alle foto, in questi giorni si sono viste due Samara, una con il coltello, l’altra senza. Al di là del discutibile spirito di emulazione, sarebbe opportuno da parte delle Forze dell’Ordine intervenire”.

Storie italiche di ordinaria follia in (più di) una notte di fine Estate.

Viralità

Analizzando il fenomeno da un punto di vista razionale, cosa fà sì che un’azione (come in questo caso) o un post divengano virali? Sicuramente le seguenti caratteristiche:

Raccontare una storia avvincente

La storia narrata è la cosa più importante. Deve essere centrale, in modo tale da essere sotto una luce maggiore rispetto al prodotto stesso. Infatti, il prodotto deve giocare un ruolo marginale, apparire alla fine o non apparire affatto. Nel caso appena trattato, la voglia di ricreare un film horror è stata l’elemento cardine del tutto.

Il titolo

La scelta del titolo è un altro aspetto importante. Bisogna fare particolare attenzione a dare titoli contenenti locuzioni come “il migliore” o “il più divertente” se poi non mantengono le aspettative, poiché causeranno una pesante perdita di credibilità. “samara Challenge” è perfetto: immediato, facilmente riconoscibile, figo.

Colpire lo spettatore nei primi 5 secondi

Una delle tecniche utilizzate maggiormente dai creativi è quella di catturare l’attenzione dell’utente già nei primi 5 secondi, in modo da tenerlo incollato allo schermo fino alla fine del video che si poi posterà. Senza dubbio la mancanza di conoscenza sul quando apparirà Samara crea un ottimo effetto suspance.

Provocare montagne russe emozionali

La capacità di raccontare una storia include l’abilità di imprimere un andamento da montagna russa emozionale. In altre parole, oltre a raccontare una storia, si dovrebbe anche far appassionare e suscitare emozioni. Per massimizzare questo aspetto, bisognerebbe alternare momenti di tristezza a momenti di gioia, oppure momenti di attesa a momenti di azione (vedi Samara Challenge). Soltanto in questo modo è possibile tenere alta e viva l’attenzione dello spettatore fino al termine del video.

Coinvolgere gli influencer

Il contenuto e la storia sono i due aspetti più importanti, ma anche la distribuzione gioca un ruolo cruciale. Nelle fasi iniziali di diffusione, è consigliabile che il video venga distribuito a un gruppo selezionato di influencer per essere lanciato sui canali social. L’endorsement di celebrità del web può aiutare concretamente un video, garantendogli risultati migliori grazie a un eco maggiore generato dai tanti fan/follower al seguito. Nello specifico, grande risalto ha sicuramente dato la pagina Instagram “Welcome to Favelas”

Sorprendere senza scioccare

Nello storytelling di un video l’elemento sorpresa è una caratteristica fondamentale al fine di generare viralità. È necessario però fare particolare attenzione a non superare il limite, evitando di scioccare lo spettatore. Infatti, quando l’effetto choc non è inerente al contesto, oltre a portare l’utente all’abbandono della visione danneggia anche l’immagine aziendale.

Inserire una call to action

L’ultima raccomandazione è quella di inserire una call to action chiara, semplice e incisiva, capace di spingere lo spettatore a condividere il video (o riprodurlo, come in questo caso). Infatti, un errore che spesso le aziende commettono è quello di creare un video spettacolare, non accompagnato però da un invito all’azione.