Debiti e livelli occupazionali in pericolo: le saline passano ai francesi
Le saline si estendono tra Barletta e Margherita di Savoia, in un tratto lungo 20 km e per una profondità di 5 km, con una superficie totale di 4500 ettari. Il terreno disponibile è così suddiviso: 3500 ettari dedicati alla fase evaporante, 500 per l’area salante e 500 ettari costituiti da vie di collegamento. Il terreno è principalmente argilloso e il movimento dell’acqua è assicurato dal dislivello naturale e da stazioni idrovore.
Le saline sono molto importanti a livello mondiale, classificandosi al primo posto in Europa e al secondo nel mondo. Queste risorse erano di proprietà di Atisale spa, che è una società controllata da Salapia Sale spa. Dal 2015, la società presenta una situazione finanziaria molto precaria, infatti nello stesso anno il tribunale di Foggia le ha assegnato un commissario. Atisale spa presentava un fatturato di 36 milioni di euro ma con un situazione debitoria di circa 60 milioni di euro (in particolare verso le banche), motivo per cui è iniziata una trattativa per la cessione delle saline. L’acquirente principale è la “Salins du midi“, una società francese che ha iniziato i suoi investimenti in Italia dal 1981, attraverso la trattativa che ha portato all’acquisto di una società Campana: Compagnia Italiana Sali (CIS).
Dopo una visita della dirigenza di Salins spa direttamente a Margherita di Savoia, il gruppo ha avviato la prima fase per l’acquisizione. Quest’ultima avverrà attraverso l’acquisto di un debito che Atisale spa ha sviluppato presso la banca Monte dei Paschi, debito che è stato garantito dalle azioni della stessa società. La banca Monte dei Paschi di Siena, dopo aver concluso la gara, ha assegnato le saline al gruppo francese per un totale di 5,4 milioni di euro. Attraverso l’acquisto del debito, garantito dalle azioni di Atisale spa, il gruppo francese (Salins du midi) prende il controllo delle saline, vincendo la concorrenza di un gruppo di imprenditori locali. Si tratta di una multinazionale francese che è dislocata non solo su tutta l’Europa ma anche in Tunisia e Senegal.
Il nostro paese cede una riserva preziosa ai francesi. Queste saline, famose in tutta la Puglia (e non solo), sono motivo di orgoglio. Lo sottolinea anche il sindaco di Margherita di Savoia, il quale ha chiesto al gruppo francese un piano di investimenti che rilanci le saline e tuteli i livelli occupazionali.