Collaborazione con Diesel: la Casa De Papel parla italiano
Cosa troverai in questo articolo:
Introduzione
Il mondo delle partnerships tra multinazionali della moda e fenomeni/eventi del momento aggiunge un’ulteriore carta al proprio mazzo: siglata una collaborazione tra la celebre serie tv targata Netflix (la Casa de Papel) e Diesel. L’azienda Italiana punta a fare di tale collezione un cavallo di battaglia, da aggiungere alle recenti sponsorizzazioni di A.C Milan, Fedez e Neymar.
Netflix: dagli inizi zoppicanti al boom mondiale
Cercando di caratterizzare i tre protagonisti della ship, non si può che partire da Netflix, colosso USA operante nella distribuzione via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento. Ripercorrendo la sua storia, viene fondata da Reed Hastings e Marc Randolph nel 1997 in California. Ha come scopo iniziale quello di noleggiare DVD e videogiochi tramite il servizio postale. Una sorta di Blockcuster. Il primo periodo è passato nel relativo anonimato (quantomeno su scala globale); poi però arriva il 2013. E’ l’anno in cui Netflix entra nel settore della produzione con la sua prima serie: House of Cards. E’ l’anno dell’inizio di del successo. Da allora, infatti, amplia esponenzialmente la propria produzione di film e telefilm, offrendo contenuti originali in concomitanza con il lancio dell’offerta in aree extra-USA: Sud-America e Europa su tutte. Nel 2014 sfonda il muro dei 50 milioni di abbonati. Dal gennaio 2016 rende accessibile il servizio di streaming in più di 190 paesi, raggiungendo quota 74 milioni di clienti. Alla fine del 2016 Netflix si afferma come leader del settore on Demand avendo 93,8 milioni di abbonati (con 19,0 milioni di nuove attivazioni nette contro le 17,4 milioni nel 2015), 8.3 miliardi di ricavi (+35% annuo) e utili pari a 188 milioni (+54%). Nello stesso anno pubblica circa 126 serie o film originali, più di qualsiasi altro network o canale via cavo. Ad aprile 2018 Netflix raggiunge i 125 milioni di utenti in tutto il globo. La capitalizzazione di borsa supera i 150 miliardi di dollari ed entra a far parte di un vero e proprio indice di studio del settore tech (assieme ad Alphabet,Facebook, Amazon e Apple): FAANG.
Un fenomeno globale: La Casa De Papel
Uno dei fiori all’occhiello del colosso americano è senza ombra di dubbio La Casa Di Carta (La Casa De Papel). Si tratta di una serie televisiva spagnola narrante le vicende di gruppo di rapinatori guidati dalla mente geniale del Professore, la cui prima stagione viene trasmessa da Antena 3-Espana nel 2017. In italiano la serie è stata pubblicata in tre parti (dicembre 2017, aprile 2018 e luglio 2019) ed è da poco stata annunciata la quarta serie, con uscita prevista per il 2020. Nel 2018 ha vinto l’International Emmy Award come miglior serie tv drammatica, diventando così la prima serie iberica a ricevere questo riconoscimento.
Collaborazione con Diesel
Diesel è un’azienda di capi d’abbigliamento e accessori fondata nel 1978 a Vicenza da Renzo Rosso e fatturante 960 milioni di Euro nel 2016. Proprio in concomitanza con il terzo capitolo della saga, decide, in collaborazione con Netflix, di lanciare un’iniziativa dedicata a tutti i fans della banda del Professore. Dal 19 luglio 2019, il brand ha messo in palio un numero limitato di tute realmente indossate dal cast sul set. Ciò permetterebbe a tutti gli appassionati di unirsi a Tokyo, Berlino & co. grazie a un contest dedicato. Inoltre, il design team di Diesel ha concepito le tute rosse indossate dai protagonisti nella stagione tre. Ha anche realizzato una collection di giacche, T-shirt e felpe con grafiche inedite raffiguranti i nomi dei personaggi e l’iconica maschera di Salvador Dalì, nei colori caratteristici. Si tratta di capi che incarnano lo spirito divertente, ribelle e provocatorio del successo targato Netflix. La collezione è disponibile presso alcuni Diesel store selezionati nel mondo e online su diesel.com.
Considerazioni finali
Sorge ora spontanea una riflessione: pensate che questa tendenza del creare collaborazioni tra più marchi “on fire” possa avere successo anche nel lungo termine? E ,secondo voi, le grandi case di moda si indirizzeranno sempre di più verso questa strada o cercheranno di mantenere una propria identità definita? Di certo, attualmente, il fenomeno delle ship appare redditizio nonché vincente.