L’analisi SWOT è uno strumento utilizzato nella pianificazione strategica. Può essere utile quando si vuole avviare un’impresa, lanciare un prodotto, decidere se espandere la propria società e via dicendo. Per entrare più nel dettaglio, è bene dare un’occhiata a questo diagramma.
Come si può vedere, le quattro lettere del nome corrispondono ad altrettante variabili che vanno esaminate per pianificare la strategia aziendale. In aggiunta, orizzontalmente abbiamo quelle di origine interna all’azienda (S e W) e di origine esterna (O e T). I fattori interni possono essere individuati nelle competenze del personale, nel budget a disposizione, nella capacità produttiva dell’azienda ecc. Quelli esterni si riferiscono al contesto sociale, economico, normativo e tecnologico nel quale l’azienda si trova ad operare. Verticalmente, le variabili sono divise in base alla loro influenza sul processo di raggiungimento dell’obiettivo: S e O sono variabili utili mentre W e T sono potenzialmente dannosi.
L’anagramma SWOT riprende le parole inglesi strenghts, weaknesses, opportunities e threats. Spieghiamole in ordine:
Punti di forza: le competenze, conoscenze, brevetti, know-how e tutto l’insieme delle skills utili a raggiungere l’obiettivo
Debolezze: mancanze o carenze della società o del progetto che possono ostacolare la realizzazione dell’obiettivo
Opportunità: fattori favorevoli che possono essere sfruttati per il proprio obiettivo
Minacce: fattori problematici che possono impedire il raggiungimento dell’obiettivo
Un’analisi SWOT efficace richiede un processo step by step, che si può suddividere nelle seguenti fasi: