Hyperloop, il treno di Elon Musk, in Italia ad aprile

Hyperloop will reinvent transportation to eliminate the barriers of distance and time.” 

Hyperloop renderà possibile viaggiare sulla terra ferma alla velocità di un aereo. I passeggeri o il carico verranno caricati nel veicolo che accelererà gradualmente tramite propulsione elettrica, attraverso un tubo a bassa pressione. Si tratterà di un “treno” a levitazione magnetica, che “scivolerà” per lunghe distanze a causa della bassissima resistenza aerodinamica. Hyperloop sarà costruito su colonne o scavato nel sottosuolo e sarà completamente autonomo e chiuso, eliminando così la possibilità di errori del pilota e i rischi meteorologici. Sarà sicuro e pulito, senza emissioni di carbonio dirette, e raggiungerà i 1080 km/h.

Come dichiara la stessa azienda: “La crescente economia globale richiede modalità di trasporto più veloci, più economiche, più sicure e più efficienti. Le nostre strade, aeroporti e porti sono congestionati. Non inventiamo  una nuova importante forma di trasporto da 100 anni, e ne abbiamo bisogno, specialmente di una ultraveloce, ad alta efficienza energetica, silenziosa e con un ingombro ridotto rispetto ad altre modalità di trasporto ad alta velocità. Hyperloop si integrerà perfettamente con l’ecosistema dei trasporti.”

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Un sogno che diventerà realtà?

Il primo test ufficiale si è svolto nel mese di Dicembre 2018, e anche se la velocità ha raggiunto solo gli 80 km/h e il comfort non è stato dei migliori, è comunque un punto di partenza. Elon Musk, che è il fondatore dell’azienda “The Boring Company“, che si occuperà della costruzione dei tunnel, ha argomentato che l’andatura era stata limitata per ragioni di sicurezza e anche che il fondo non era stato completato.

Questo primo tratto dell’Hawthorne Tunnel è costata a Elon Musk una decina di milioni di dollari. Una spesa comunque contenuta per un cunicolo di 3,7 metri di diametro, e che il miliardario assicura essere in grado di scavare a un ritmo di 15 volte superiore agli standard ordinari.

 

Chi c’è dietro?

Gabriele “Bibop” Gresta è l’italiano che trasformerà in realtà l’idea del fondatore di Tesla. Nella sua vita è stato sviluppatore di software, conduttore radio, founder, attore ed oggi il 46enne è presidente di Hyperloop Transportation Technologies.

In questi giorni Gresta sta girando l’Italia alla ricerca di sostegno economico e istituzionale per il progetto, e la proposta di realizzare Hyperloop in Italia, in particolare al Sud, sarebbe piaciuta ad esponenti del governo

Il “tubo” dentro il quale la capsula viaggerà sarà sospeso su piloni che potrebbero essere coperti da giardini pensili, costruiti con cemento che assorbe anidride carbonica e ricoperti di pannelli solari che “fanno sì che Hyperloop produca il 30% in più dell’energia che consuma. Ed è questo il vero modello di business, non la velocità“. Vanno inoltre considerate l’attrattiva turistica e l’indotto che si svilupperebbe intono ad un progetto del genere.

Dal 9 al 14 aprile Hyperloop esporrà la capsula a Milano e a Tolosa si potrà sperimentare il viaggio nei primi 350 metri di tubo. A ottobre 2020 invece potremo vedere in funzione il primo Hyperloop al mondo,  in occasione dell’Expo ad Abu Dhabi, in una tratta di 5-10 km.

Ad oggi il costo si aggira tra i 20 e i 40 milioni al chilometro, ma Gresta sostiene che a differenza dell’alta velocità Hyperloop si ripaga in 8-15 anni.