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Quanto vale il business del panettone?

Il panettone è un dolce antichissimo, si narra che la ricetta iniziale risalga al 1564. Con il tempo si è arrivati a ciò che oggi comunemente definiamo come tale ma banalmente panettone vuol dire pane grande e rientra nella categoria dei pani dolci natalizi, sfornati ogni giorno in tutta Italia con diversi nomi e forme.

panün valtellinese, pandolce genovese, panspeziale bolognese, panforte senese, panpepato umbro-toscano, pangiallo laziale: tutti figli della stessa madre ma soltanto il pane natalizio di Milano esce dai confini locali e diventa il principale dolce del Natale italiano.

Numeri in crescita

 

Il business legato al panettone è cresciuto negli ultimi anni a continua a crescere, un aumento del 5% rispetto all’anno scorso, pari a 2,5 milioni con un giro d’affari di 60 milioni.

Secondo un’indagine di Confcommercio da solo vale un quarto delle vendite in pasticceria di questo periodo: il cliente torna e ne acquista uno ogni dieci giorni.

Manca ancora però quel salto in più, le pasticcerie artigianali difficilmente vendono all’estero e spesso solo il prodotto industriale supera i confini italiani. Il 61% dei pasticcieri artigianali intervistati dichiara che il panettone dovrebbe essere un prodotto conosciuto all’estero. Tuttavia circa il 70% dichiara che l’acquisto dello straniero, in ambito panettone, pesa sì e no intorno al 4%.

Milano ha un flusso di turisti di circa 7,7 milioni (previsioni del sindaco Sala).  Se proviamo a fare un calcolo alla buona, 7,7 milioni diviso 12 mesi sono circa 640mila turisti al mese: diciamo che nei due mesi natalizi abbiamo una media di 500 mila visitatori. Sono 1 milione di panettoni.

Il prezzo al chilo di panettone artigianale è intorno ai 30 euro. Se ogni turista comprasse 1 panettone abbiamo 30 euro per 1 milione, cioè 30 milioni. Stando ai dati della ricerca basata sulle interviste ai pasticcieri il 4% di questi turisti compra un panettone (approssimativo) spendendo 1,2 milioni di euro.

La differenza tra 1,2 milioni e 30 milioni è notevole e ovviamente questi calcoli sono soltanto immaginari e non hanno nessuna valenza provata, ma possono dare un’idea del mercato potenziale aggiunto che si avrebbe se la cultura del panettone venisse esportata.

 

 

Quali prospettive per l’export del panettone?

 

Una possibilità potrebbe essere rappresentata da un e-commerce, possibilmente di proprietà, che possa gestire ordini. Spedire un panettone artigianale tramite sito e-commerce all’estero potrebbe non essere semplicissimo ma ci sono alcuni esempi di pasticcerie che spediscono i loro dolci in questo modo.

A proposito di questo possiamo far riferimento ad una attenta ed interessante analisi effettuata dal sito Instilla.

La conclusione è che se qualcuno vuol far soldi, vendere un prodotto italiano con una storia, promuovere l’Italia, questo è il momento. Esiste la tecnologia necessaria, la credibilità alimentare dell’Italia è forte e consolidata, basta solo un piccolo investimento e tanta lungimiranza.

 

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Published by
Raffaele Luca Di Nardo