Sardex: la nuova economia che mette al centro le persone

“Necessity is the mother of invention”: recita così un detto anglosassone. Esempio concreto di opportunità scaturita dalla crisi è Sardex, nuova forma di economia, nata da un modo di pensare “out of the box”, fuori dagli schemi a cui siamo abituati! Nata alla fine del 2009 in Sardegna come startup innovativa, raccoglie subito centinaia di adesioni da parte di varie imprese locali. Nel 2015 il transato ammonta a 50milioni, nel 2016 diventa una s.p.a.

Ma cos’è esattamente Sardex?

È una moneta “complementare”, un circuito di credito commerciale nato per facilitare le relazioni tra soggetti economici operanti in un territorio e per fornire loro strumenti di pagamento e credito paralleli e complementari ai metodi tradizionali. Sardex non ha tassi di interesse e non subisce la crisi finanziaria. La caratteristica principale è che i trasferimenti di denaro non avvengono tramite bonifici e assegni ma attraverso i “crediti sardex”: 1 sardex corrisponde a 1 euro.

Le imprese interessate ad entrare nel circuito, dopo essersi iscritte, avranno un conto online e una carta e potranno usufruire di beni e servizi messi a disposizione da altre imprese e vendere i propri. In più, è disponibile un servizio di consulenza supportato da broker che agevolano la comunicazione interna al circuito: questo permette alle imprese di poter vendere in questo mercato complementare ciò che il mercato tradizionale dell’euro non ha assorbito e di acquisire un credito spendibile all’interno di questo mercato per comprare prodotti o servizi necessari alla propria attività. In questo modo è più semplice trovare nuovi clienti e sviluppare nuove opportunità di affari. E i dipendenti di un’impresa? Grazie al sistema B2E possono chiedere ai propri datori di lavoro il riconoscimento di rimborsi, bonus, benefit e premi.

Esempio

C’è un ristoratore che generalmente non utilizza tutti i suoi tavoli. Invece di lasciare inutilizzate quelle risorse, potrebbe metterle a disposizione del circuito, così, se un trasportatore di merci, iscritto al circuito, si ferma a pranzare, potrebbe pagare con 100 crediti sardex. Il trasportatore avrà sul conto -100crediti e il ristoratore +100. Il ristoratore potrà recarsi in una cantina iscritta al circuito e acquistare, per 100 crediti, i vini di cui ha bisogno: il conto della cantina va a +100. La cantina vitivinicola, a sua volta, potrà acquistare un servizio di trasporto dal trasportatore che era a -100 crediti e che tornerà a 0.

In questo modo, tutti torneranno con un saldo a 0 e nonostante la moneta sia “scomparsa”, la ricchezza che è stata prodotta attraverso questi scambi è rimasta! Ed ecco che l’attività economica si sgancia dalla finanza e favorisce le economie locali tramite la condivisone, la collaborazione, la fiducia reciproca riuscendo a collegare il potenziale inespresso delle imprese e favorendo la nascita di nuovi mercati e nuove partnership.

Un po’ di numeri

Gianluca Dettori, founder di dPixel e finanziatore di diverse iniziative del mondo fintech, fra cui Sardex, ne parla così:

«Sardex.net è uno dei progetti più sofisticati e innovativi che ho visto negli ultimi 15 anni ed ho avuto la fortuna di averla finanziata ed essere nel Cda; ma anche per me è difficile spiegare cos’è in maniera succinta, per il semplice fatto che ribalta tutte le concezioni che noi abbiamo di ricchezza e di denaro, fossilizzate da anni di concezione capitalistica dei termini. Sardex.net è partita da un caso già esistente che è Banca WIR in Svizzera, che transa 1 miliardo e 300 mila franchi all’anno – credo sia la quarta banca di credito svizzera – e fa ruotare intorno a sé circa 60/70 mila imprenditori. In buona sostanza, mentre la moneta ha due funzioni, di cui una di accumulare ricchezza (se ce l’ho in tasca, sono ricco), e l’altra di consentire di fare transazioni (se te la do, mi dai in cambio qualcosa), Sardex ha tolto la possibilità di accumulazione; non ha senso tenersela in tasca, è credito che hai maturato coi tuoi beni e servizi e non genera interessi, quindi serve solo per spendere. In tale maniera la circolazione del Sardex è 11 volte superiore all’euro: 1 Sardex genera 11 euro di Pil, 1 euro di finanza genera 1,4 euro di Pil. Insomma è un fortissimo stimolo al commercio ed incrementa il fatturato del circuito, ne riduce i costi e apre l’acceso al credito anche a chi non ne ha diritto secondo gli standard tradizionali».

L’obiettivo dunque non è possedere più crediti ma far girare l’economia, un sottile passaggio dal “ti do per ottenere qualcosa” al “ti do perché tu possa dare ad altri”.