Lo scorso 30 settembre è venuto a mancare uno tra i più grandi imprenditori italiani: Bernardo Caprotti, uomo che ha fondato e fatto crescere un’azienda, Esselunga, che ha cambiato le dinamiche della grande distribuzione alimentare Italiana.
Bernardo Caprotti nasce nel 1925 da una ricca famiglia di imprenditori lombardi che operavano nel settore tessile; dopo il conseguimento della maturità classica si iscrive alla facoltà di legge all’Università degli studi di Milano. Nel 1951dopo la laurea, il padre lo spinge a partire per gli Stati Uniti affinché imparasse quelle tecniche manageriali e imprenditoriali più moderne e all’avanguardia che al ritorno avrebbero giovato all’industria di famiglia.
In America lavora nell’industria tessile e al suo ritorno in Italia nel 1952 comincia a lavorare nell’impresa di famiglia; dopo un anno il padre muore ed con i fratelli assume la direzione dell’industria.
Nell 1957 il gruppo Rockefeller propone alla famiglia Caprotti di entrare a far parte, insieme ad altre famiglie facoltose di Milano, di una “ join venture”, la futura Esselunga: praticamente la prima catena di supermercati “all’americana” in Italia.
Sempre nello stesso anno viene inaugurato il primo punto vendita in via Regina Margherita a Milano, in un’ex officina. Il pubblicitario dell’epoca Max Huber propone una “S” che si allunga fino alla fine della scritta “Supermarket”. In principio l’imprenditore alterna il lavoro in azienda a quello in Supermarket, per poi occuparsi di quest’ultima attività a tempo pieno.
Negli anni ’60 la campagna pubblicitaria “Esse lunga, prezzi corti” è un successo e l’imprenditore prende atto che ormai la catena è conosciuta con questo nome, e dopo una ristrutturazione aziendale diventa ufficialmente “Esselunga”, come la conosciamo noi.
Caprotti è stato un grande innovatore: ha introdotto piccoli cambiamenti che sono diventate delle proprie e vere rivoluzioni copernicane nel sistema logistico e manageriale della grande distribuzione alimentare come l’aggiunta del codice a barra ,metodo che facilitava l’organizzazione e il pagamento dei prodotti. Allo stesso tempo ha dato tanta importanza al marketing e alla pubblicità facendo si che si instaurasse un rapporto di fiducia con i clienti, come per esempio con l’introduzione della “Fidaty Card”, che permette di accedere a sconti e promozioni, oltre che di accumulare punti per ritirare dei premi, oppure ancora con l’utilizzo di buste di color gialle sgargiante che sono diventate un vero e proprio segno di riconoscimento.
Nel 1979 vengono lanciati i primi prodotti a marchio Esselunga con l’aiuto del pubblicitario l’Armando Testa. Da un’idea di Giuseppe Caprotti (figlio di Bernardo) la catena è stata una tra le prime nella grande distribuzione italiana a vendere prodotti biologici. Un altro aspetto che l’imprenditore ha sempre curato molto è stato il personale, garantendo una formazione professionale ed la possibilità di carriera all’interno dell’azienda stessa.
Nella storia di Caprotti non sono mancate anche problemi con la giustizia, infatti Coop Estense, azienda concorrente di Esselunga, nel 2008 querelò l’imprenditore lombardo per alcune sue affermazioni contenute Libro autobiografico “Falce e carrello” in cui Caprotti accusava la Coop di Concorrenza sleale nei confronti di Esselunga .Nel 2011 il Tribunale diede prima ragione a Coop, condannando Esselunga al pagamento di un risarcimento, poi la Corte d’Appello di Milano ha accolto la richiesta di sospensione della precedente sentenza. Nel 2012 antitrust ha condannato la Coop al pagamento di un risarcimento per danni subiti.
Attualmente il gruppo Esselunga conta più di 150 punti vendita, distribuiti soprattutto nel nord Italia, Lombardia, Liguria, Veneto, Toscana , Emilia-Romagna e Lazio ed è nella lista delle maggiori aziende italiana per fatturato.