Immagine di una delle fonderie italiane

Immagine di una delle fonderie italiana

In questi ultimi anni, il settore legato alle fonderie italiane vive un periodo di seria difficoltà, non trovando ancora la via per la ripresa.
A soffrirne particolarmente ci sono i getti di ghisa, i quali rappresentano la maggior parte del comparto italiano, con un fatturato pari a 4,458 miliardi nei ferrosi, a monte di un giro d’affari da 7 miliardi di euro.
I primi segnali positivi, però, provengoni dai comparti non ferrosi, quali zinco e alluminio.
Le fonderie di zinco, infatti, riconfermano la loro produttività, con un +8% nell’ultimo trimestre del 2016, preceduto da un +4% nei primi tre mesi dell’anno corrente.
Anche l’alluminio soddisfa le aspettative, con un incremento del 9%.
In calo sono invece i getti d’acciaio, malgrado il recupero degli ultimi trimestri, e i relativi fatturati, sia tendenziali

Scatto di una fonderia italiana
Foto di una delle fonderie italiane.

Ritornando con lo sguardo verso i ferrosi, il centro di studi Assofond, ha constatato come nell’ultimo trimestre, la produzione nel comparto di ghisa sia rimasta costante (-0,1%), rispetto all’inizio dell’anno, nonostante un tendenziale rialzo del 5,4% nel mese di maggio, in cui si era registrato un +16,4%.
Anche i dati relativi al fatturato non entusiasmano particolarmente, con una variazione quasi nulla nell’ultimo trimestre, quando nel precedente si era registrato un -5,1%, rispetto al 2015.
A sostenere questo ingente giro d’affari, restano allora solo i mercati esteri, facendoci recuperare 3,1 punti percentuali, e le automotive.
<<L’automotive è l’unico mercato che ha contribuito a mantenere la barra dritta rispetto al trimestre precedente – spiegano dall’Assofond- mentre meccanica e veicoli industriali sono fermi rispetto alle medie del 2015>>.

L’auto, infatti, ricopre il 36% del giro d’affari, seguita da meccanica, con il suo 29%, veicoli industriali (18%) e movimento terra (6%).

Diversa è la situazione per i non ferrosi, dove i mezzi di trasporto pesano per un buon 74% dei ricavi.
Su base annua, l’indice di produzione è salito infatti per il 5,2%, con una crescita nel secondo trimestre, rispetto al primo (+9,1%) e all’anno precedente (+7,8%).
In conclusione, necessitando una rinascita nel settore delle fonderie, si spera di ritrovare quanto prima una soluzione. Attendiamo allora eventuali sviluppi.