Continuando l’esplorazione delle principali tecniche di produzione additiva in quest’articolo vedremo quelle che gli esperti del settore considerano le più interessanti: Ink-jet Printing e Multi-jet Printing.
Come fanno intendere i loro nomi esse hanno molto in comune con le stampanti desktop a getto d’inchiostro che usiamo tutti i giorni per stampare su carta. La differenza consiste nel fatto che le cartucce della stampante contengono additivi (nel caso dell’Ink-jet Printing) o materiale liquido (nel caso della Multi-jet Printing) invece che inchiostro. In realtà il sistema è munito anche di una cartuccia contenente inchiostro per dotare il prototipo di una realistica colorazione.
La macchina ha delle testine di stampa movimentate da un carrello scorrevole e dalle quali fuoriesce materiale che è depositato in modo selettivo nella camera di lavoro. La costruzione avviene per strati consecutivi ma rispetto alle altre tecniche di 3D Printing il processo è molto veloce.
Nel caso dell’Ink-jet Printing il processo di lavorazione è il seguente:
Nel caso della Multi-Jet Printing il processo di lavorazione è:
Queste tecniche sono utilizzate per creare prototipi ad un elevato impatto visivo o modelli usati nei processi industriali di fonderia. Inoltre non si esclude che in futuro potrebbero diventare delle vere e proprie desktop printing domestiche. Nell’ultimo periodo attraverso esse sono realizzati i cosiddetti selfie 3D, in altre parole vere e proprie miniature personali.
A cura di Salvatore Orlando, Dott. in Ingegneria Gestionale.
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